Terminata la lettura di Acting coach di Walter Bucciarelli provi una sensazione d’arricchimento: questa, è di certo, una delle caratteristiche più importanti che deve avere un libro. Perché dico ciò? Perché è evidente che l’autore voleva creare uno strumento quanto più possibile completo, non banale o già visto, sul lavoro del doppiatore. Lo ha fatto da conoscitore della materia avendo fondato l’Accademia del doppiaggio, attiva in diverse città italiane, e si è fatto affiancare nel suo lavoro da Christian Iansante, Alessio Cigliano, Marco Mete, Alba Bucciarelli, Giacomo de Cataldo tutte persone che di questo mondo hanno fatto il loro pane quotidiano.
Ma c’è di più e riguarda proprio la materia toccata, troppi, infatti, sono gli stereotipi legati a questo mestiere. Quante volte si consiglia all’amico dotato di bella voce di dedicarsi al doppiaggio, come se bastasse la voce per intraprendere un lavoro che è complesso assai.
L’idea di fondo accompagna il lettore in tutte le 360 pagine: avere uno strumento utile a sviscerare il doppiaggio. Per fare ciò l’autore ha studiato un ‘sistema’ utile ad accompagnare il curioso, l’allievo delle scuole di doppiaggio e recitazione, l’attore nelle pieghe di un mondo che nasconde tante insidie.
Si comincia il discorso affrontando la dizione che è di fondamentale importanza per tutti coloro che svolgono un mestiere che affronta il parlare in pubblico. E quindi: la voce, la respirazione, il suono, il ritmo, la punteggiatura, l’interpretazione e l’espressione, l’articolazione, tutti argomenti trattati in maniera esaustiva che terminano con degli esercizi che consentono al lettore di mettersi alla prova.
Poi si affronta la recitazione ed anche in questo caso, dopo la storia, si passa a fornire degli strumenti utili all’attore.
Ultima sezione è quella dedicata al doppiaggio; convincono molto le conversazioni-interviste con i maestri della disciplina come Iansante perché si mettono a nudo e spiegano, con estrema chiarezza, i passaggi necessari per diventare doppiatori e, soprattutto, gli estremi sacrifici che sono connessi a questo mestiere. Non solo doppiaggio ma anche adattamento dei dialoghi grazie ai contributi di Marco Mele e Alessio Cigliano. Mi piace citare proprio un passaggio di quest’ultimo circa l’adattamento dei dialoghi: “il risultato che si vuole ottenere è che una volta sovrapposta la frase in italiano a quella di partenza (che può essere recitata, ovviamente in qualsiasi lingua N.d.A.), lo spettatore abbia l’impressione che le parole che ascolta si accordino perfettamente ai movimenti della bocca che vede”.
Forse qui qualcosa sulla difficoltà del mestiere emerge!
Utile, ben concepito, ricco di informazioni e di contributi autorevoli, Acting coach conferma ed evidenzia la capacità di Bucciarelli, produttore televisivo, conduttore e giornalista, di comprendere quando, come e perché bisogna creare ‘cose’. Ora si parla di questo libro, così come è giusto parlare dell’Accademia del doppiaggio perché in tutte le ‘genialate’ del Bucciarelli c’è sempre una grande qualità. Completano il volume, edito da Editorius, i file audio delle voci di Roberto Pedicini, Christina Iansante e Beatrice Margiotti.
Grazie, quindi, all’autore e a tutto il ‘cast’ che ha partecipato alla stesura del volume che è una mano santa per cultori, curiosi e aspiranti doppiatori ed attori.