Il primo romanzo della nota giornalista, autrice e conduttrice Serena Bortone è A te vicino così dolce (pag.298, Ed Rizzoli, Collana La Scala), titolo mutuato da uno dei versi più intensi della poetessa greca Saffo.
Noi di Mydreams abbiamo partecipato alla presentazione che si è svolta presso le Librerie Feltrinelli -Piazza dei Martiri il giorno 14 maggio scorso. L’autrice ha dialogato con lo scrittore Maurizio de Giovanni che ha esordito dicendo che in questo romanzo c’è un pezzo di storia che riguarda tutti e fornisce il racconto di una generazione effimera ed eterna, come la gioventù, l’amicizia e l’amore. Ed ha proseguito leggendo la dedica del libro alla madre (A mia mamma Anna Maria, perché senza di te non sarei quella che sono, e quella che sono finalmente, comincia a piacermi abbastanza) e la prima pagina del romanzo il cui incipit è il seguente: «Un giorno tornai da scuola e tentai il suicidio. Avevo quindici anni. Quella volta mia madre mi aveva scaraventato per terra il contenuto del mio armadio perché non avevo rifatto il letto[…] Non ero amata, non ero compresa. Ero trasparente. Un gesto eclatante mi avrebbe restituito dignità». A confronto le due pagine stridono ma solo apparentemente perché A te vicino così dolce racconta l’adolescenza, un periodo difficile e già di per sé è ricco di ansie, contraddizioni, conflitti.
Siamo nella Roma degli anni ’80 . Serena e la sua amica del cuore Vittoria sono cresciute in una famiglia borghese frequentando scuole private e provando brividi di libertà durante i loro soggiorni-studio a Londra. In una calda estate Vittoria si innamora di Paolo e Serena avrà l’ingrato compito di scoprire molte verità che scardineranno le sue poche certezze di adolescente.
Alla domanda del perché ha sentito la necessità di scrivere questo libro, Serena Bortone ha risposto: «Mi rendo conto che A te vicino così dolce sia anche un libro doloroso. Ho sempre avuto la necessità di scrivere i miei pensieri e le mie riflessioni. Per dare un senso alle mie fragilità di adesso e di quegli anni ho dovuto affrontare la transizione del mio amico Paolo rendendo in qualche modo reale anche i malesseri dell’adolescenza e il personaggio di Serena doveva essere autentico, reale, perché ovviamente sono io. Mi sono ritrovata con tantissimo materiale che prima ancora di scrivere il romanzo, ha costituito la base per le mie sedute di analisi. Oggi posso dire che coccolo i miei difetti perché ho verificato al pari di un entomologo la superficialità di quel mondo fatto di ottuso perbenismo e becero conformismo a regole ed atteggiamenti non condivisi. Nella mia famiglia ed anche in quella di Vittoria non si parlava di sesso e meno che mai di transizione. Io sono stata testimone di questa storia dolorosa che però ancora mi appartiene e può diventare oggetto di riflessione per tutti. Ho una profonda nostalgia per questo incanto perduto legato indissolubilmente agli anni giovanili, a Vittoria, a Paolo».
A te vicino così dolce è un romanzo ricco di sentimento e di amore. Attraverso una prosa limpida e scorrevole Serena Bortone ci permette di entrare nella sua vita e di condividere una storia dolorosa ma necessaria. Il periodo storico che stiamo vivendo è fortemente contrario ad un’apertura verso la diversità coniugata in tutti i suoi aspetti.
«Allontanarmi da Vittoria mi insegnò che, per conservare sincerità e dignità, potevo rinunciare anche a chi credevo essere la persona più preziosa. Per crescere dovevo separarmi. Scrivere è stato l’ultimo atto d’amore nei confronti della mia adolescenza. Ora posso finalmente diventare adulta».