La giornalista scientifica inglese Laura Spinney ha pubblicato nel 2017 un libro molto interessante sull’influenza spagnola che causò milioni di vittime durante la prima guerra mondiale. Il titolo completo del suo scritto è: 1918 L’influenza spagnola La pandemia che cambiò il mondo, Ed.Marsilio, pag 348. Ristampato per l’Universale Economica Feltrinelli nel 2019 ha la traduzione di Anita Taroni e Stefano Travagli.
Laura Spinney inquadra l’influenza spagnola da un punto di vista scientifico, storico, economico e culturale e la lettura del suo libro può illuminarci in questo triste periodo di emergenza sanitaria dovuta al COVID-19. Con il diffondersi dell’epidemia anziché concentrarsi sulle cause che l’hanno generata e i rimedi possibili, si procedette sfruttando luoghi comuni, false credenze, caccia agli untori e peggio: il sottovalutare il fenomeno, incolpare le minoranze etniche della propagazione dell’agente patogeno, il ricorso a farmaci e/o pratiche di dubbia efficacia, la spasmodica ricerca del paziente 0, le voci discordi di epidemiologi e virologi che non fecero altro che seminare panico e senso di ineluttabilità verso la malattia tra la popolazione e addirittura il negarla. Questo è quello che accadde nel 1918 che si ripete purtroppo nella gestione della pandemia da Coronavirus che oggi stiamo vivendo.
Il libro soddisfa molte curiosità del lettore e si pone diversi interrogativi ai quali l’autrice offre risposte chiare, esaurienti ed approfondite restituendo all’influenza spagnola un posto centrale nella Storia del ‘900 e le cui conseguenze sul piano scientifico, medico, economico, religioso, artistico e culturale sono state oscurate dalla tragedia della Grande Guerra.
Chi ha ideato la quarantena? Quando e dove si è sentito il bisogno di adoperare i termini distanziamento sociale? Sapete che già nel 1918 molti si ribellarono alle restrizioni e alle violazioni delle libertà individuali adottate dai governi locali per evitare il contagio? Cosa si intende per resilienza collettiva? Siete a conoscenza dei vari nomi che adottò tale epidemia nel mondo da influenza spagnola a quella del soldato napoletano? Sapete dire almeno tre nomi di personalità morte a causa dell’influenza spagnola? Sapete che l’attuale fortuna di Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America, nasce in seguito a tale pandemia? E che il virus appartenente al ceppo H1N1 è prigioniero attualmente in una struttura di contenimento di massima sicurezza ad Atlanta, in Georgia?
Noi di Mydreams vi esortiamo all’acquisto del libro e alla sua lettura, rispondendo a qualche domanda formulata e a sottolineare il valore storico di qualche curiosità.
La quarantena fu inventata dai veneziani nel XV secolo ,quando le navi, provenienti da Levante, oltre a spezie e tessuti preziosi esportavano malattie i cui soli nomi facevano tremare i polsi: malaria, peste bubbonica, tifo, vaiolo…Molti naviganti venivano ospitati nei lazzaretti ed alcuni mercanti, quelli più intraprendenti, li dotarono di case di piacere e da gioco, ristoranti e botteghe dove acquistare souvenirs.
La resilienza collettiva è quella che si sviluppa a detta degli psicologi in una società dove tutti gli individui si sentono parte di un gruppo e si aiutano a vicenda arrivando ad atti di eroismo come è capitato per la pandemia da COVID-19 negli ospedali tra gli operatori sanitari che sono stati sempre in prima linea per curare i loro pazienti. E le foto postate su facebook ne sono una testimonianza a dispetto dei negazionisti.
Al termine della pandemia da influenza spagnola, negli Stati Uniti, le compagnie assicurative pagarono quasi cento milioni di dollari di capitale assicurato, l’equivalente di oltre venti miliardi di dollari al cambio attuale. La moglie ed il figlio di un immigrato tedesco in America ricevettero dei soldi che investirono in proprietà immobiliari ed oggi, il nipote di quell’immigrato è un magnate la cui ricchezza è stata stimata in miliardi di dollari e risiede alla Casa Bianca: Donald Trump!
Numerose le personalità nel campo della cultura che morirono per aver contratto l’influenza spagnola. Ricordiamo tra i tanti: il poeta Guillaume Apollinaire, la diva del cinema muto russo Vera Cholodnaja, il pittore Egon Schiele, il sociologo Max Weber e lo scrittore Edmond Rostand e la lista potrebbe continuare.
La copertina del libro di Laura Spinney vede la riproduzione del famoso quadro incompiuto La famiglia dell’artista austriaco, allievo di Klimt, Egon Schiele in cui sono ritratti lui, la moglie Edith ed il loro figlioletto. Ma questa famiglia, così come la vediamo ritratta non è mai esistita: Edith morì incinta del loro bambino nell’ottobre del 1918 ed Egon qualche giorno dopo all’età di soli 28 anni.
La morte di Edmond Rostand ha un che di poetico e di tragico. L’autore di Cyrano de Bergerac stava lasciando la sua casa nei Paesi Baschi, in compagnia della sua amante Mary Marquet per raggiungere Parigi alla fine della guerra. Da una finestra aperta entrò una colomba che andò a morire sul camino. Il terribile presagio si avverò tre settimane dopo quando il celebre scrittore morì nella capitale francese.
Per concludere una rara e quasi sconosciuta poesia che Mao Tse-tung, il Grande Timoniere, compose nel 1958 al termine di un’epidemia di peste che provocò in Cina la morte di centinaia di migliaia di persone soprattutto contadini delle campagne dell’entroterra.
Primavera: salici e salici nel vento, rami innumerevoli,
seicento milioni di cinesi, tutti quanti Shun e Yao.
Come rossa pioggia, senza posa vibrano i petali,
azzurre montagne, secondo i piani trasformati in ponti.
Vicino al cielo cinque nevai su cui si infiggono zappe d’argento,
tre fiumi che erodono la terra, braccia di ferro li scuotono.
Scusa la domanda,principe della peste: dove te ne vai adesso?
Barche di carta ,luci di candele nel cielo luminoso incendi.
(traduzione di Bruna Bianchi)