Il Teatro San Ferdinando di Napoli ospita fino al 7 gennaio 2024, prima assoluta nazionale, La scatola di biscotti di Maurizio de Giovanni con Marina Confalone, regia di Andrea Renzi, produzione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò. Lo spettacolo vede coinvolti: Chiara Baffi, Andrea Cioffi, Silvia D’Anastasio, Tony Laudadio e lo stesso Andrea Renzi (voci registrate), per le scene Lino Fiorito, il compositore e musicista Federico Odling, la costumista Anna Verde.
Il debutto al San Ferdinando è un’importante tappa nella storia del teatro perché le rappresentazioni programmate a gennaio segnano il compimento dei 70 anni di vita del Teatro di Eduardo che il Maestro riaprì proprio a gennaio del 1954 con la messa in scena di Palummella zompa e vola di Antonio Petito.
Ecco come lo spettacolo viene presentato da Maurizio de Giovanni.
«La scatola di biscotti è la storia di un progressivo ritrovamento. Di una donna che crede di essere arrivata a un punto fermo, di aver costruito un’identità soddisfacente ed equilibrata e che invece si ritrova, in occasione della morte di sua madre e del ritorno al paese dal quale era scappata trent’anni prima, a fare i conti con il suo passato. Esso viene subdolamente fuori da una vecchia scatola, una di quelle che aveva contenuto dei biscotti e che adesso conserva frammenti di esistenza confusi e disordinati in forma di vecchie fotografie che si animano e che chiedono conto di chi si era. E di chi si è diventati».
Un’affermata e potente agente di spettacolo Nancy Russo (Marina Confalone) soprannominata la Iena, torna nel suo paese di origine per il funerale della madre con il serio proposito di ritornare a Roma al più presto dove l’attende il compagno Micky. Entrando nella casa che l’ha vista bambina e adolescente si ritrova a parlare con un pesce rosso e alcune vecchie ed ingiallite fotografie che improvvisamente prendono vita e le sollecitano pensieri e riflessioni profondi. Rivede il suo primo amore giovanile Riccardo (Andrea Cioffi) diventato sindaco, ritrova la sua amica del cuore Carmen (Silvia D’Anastasio) felicemente sposata con il macellaio del paese e nonna felice e la sua stessa madre (Giulia Baffi) che ha atteso per anni il suo ritorno.
Come è cambiata la vita di Nunziatina-Nancy Russo con il trascorrere degli anni? Che fine hanno fatto i suoi sogni giovanili? Che valore hanno la famiglia ed il lavoro nella sua vita? E l’amore? La solitudine e l’incertezza del presente spingono Nancy ad una nuova consapevolezza di sé riguardo alle sue scelte future.
Il testo di Maurizio de Giovanni delicato e potente vede in Marina Confalone l’attrice giusta che sa dosare, senza utilizzare alcuna tecnica attoriale, la grande sensibilità di donna e di interprete a capacità innate che rimandano ad un grande talento .Presenza scenica, modulazione della voce dispensatrice di emozioni, impegno e costanza nel tratteggiare le sfumature caratteriali del personaggio costituiscono gli elementi di forza della sua recitazione. Sapientemente guidati dal regista-attore Andrea Renzi gli attori che la affiancano risultano comprimari e si nota in scena un raro affiatamento.
Maurizio de Giovanni conosce fin troppo bene l’animo femminile ed anche in La scatola di biscotti ne dà prova costruendo un personaggio universale e ricco di umanità come del resto in tutti gli altri creati dalla sua fervida fantasia di scrittore. Come in Ingresso indipendente, Mettici la mano , Il silenzio grande , la magia del teatro si rinnova e si alimenta con la presenza del pubblico in sala, sempre numeroso quando si tratta di uno degli scrittori più amati ed apprezzati. Nei testi teatrali de Giovanni ha anche il merito di offrire ruoli a donne mature che trovano poco spazio nella drammaturgia contemporanea.
La scatola di biscotti pone lo spettatore ad interrogarsi costantemente.
Chi di noi rivedendo una vecchia foto non è stato preso dalla nostalgia del passato? Le memorie e i ricordi si fanno vibranti , come dice Andrea Renzi nelle note di regia e siamo portati a confrontarci con un presente che spesso non mantiene le promesse fatte in un lontano passato. Ma la vita va avanti , il tempo continua a scorrere inesorabile e spesso anche nelle nostre vite la fantasia si mescola con la realtà, i sogni con i ricordi, il rimpianto e il rammarico con i rimorsi. Tutto è reale ed irreale come la stessa natura del teatro e ovviamente, di ogni rappresentazione. E se la funzione primaria del teatro è quella di stimolare riflessioni e di far ri-vivere emozioni, La scatola di biscotti ha raggiunto pienamente il suo scopo.
Al termine lunghi e calorosi applausi, meritatissimi.