“I miei gioielli e la mia pelliccia vanno dove vado io”. Patrizia Reggiani( Rispondendo ad un poliziotto che l’aveva arrestata il 31 gennaio 1997 e che l’aveva consigliata di lasciare tutto a casa)
House of Gucci, diretto da Ridley Scott, è ispirato agli eventi che portarono all’omicidio di Maurizio Gucci, noto imprenditore della famosa casa di moda omonima.
Il film, che è l’adattamento cinematografico del libro House of Gucci. Una storia vera di moda, avidità e crimine, scritto da Sara Gay Forden, pubblicato nel 2011, è nelle sale dal 16 dicembre scorso.
Il regista ha chiamato a sé per realizzare il film un cast davvero stellare: Lady Gaga, Adam Driver, Al Pacino, Jared Leto, Jeremy Irons, Jack Huston, Salma Hayek.
Milano 1978. Il film si apre con una frase di Patrizia Reggiani:” Gucci era un nome così dolce e seducente, sinonimo di ricchezza, di stile, di potere…ma il loro nome era anche una maledizione”.
La giovane Patrizia Reggiani (Lady Gaga) incontra ad una festa privata Maurizio Gucci (Adam Driver), studente in giurisprudenza ed erede di una quota del 50% della casa di moda Gucci , fondata da suo nonno e resa famosa nel mondo da suo padre Rodolfo (Jeremy Irons) e suo zio Aldo (Al Pacino). Rodolfo non vede di buon occhio le simpatie di Patrizia per suo figlio considerandola soltanto un’arrampicatrice sociale e minaccia Maurizio di diseredarlo.
Patrizia e Maurizio si sposano, noncuranti del giudizio degli altri e da questo momento inizia l’ascesa della coppia alla conquista del mercato asiatico ed americano con il supporto di zio Aldo , cosa che innesca la gelosia di suo figlio Paolo ( Jared Leto), inetto e in conflitto con l’autorità paterna.
Una serie di avverse circostanze e la frequentazione di Patrizia con una sedicente sensitiva Pina Auriemma (Salma Hayek) porteranno all’uccisione di Maurizio Gucci avvenuta a Milano il 27 marzo del 1995. Patrizia Reggiani, la Vedova Nera, riconosciuta come mandante dell’omicidio, sarà condannata a 29 anni di reclusione e poi a 26 in appello.
Coloro che si recano al cinema per sapere e vedere come e quando Patrizia Reggiani sia stata arrestata e processata resteranno delusi ma potranno fare ricorso ai tanti articoli e programmi televisivi che si sono occupati del caso Gucci.
Il film non è la cronaca di un omicidio ma pone l’accento su ben altre cose. È il ritratto grottesco della dinastia dei Gucci a cui sottendono la complessità dei rapporti familiari e le numerose macchinazioni nel tentativo di effettuare una scalata al potere. È una riflessione amara su cosa si è disposti a fare per mantenere famoso nel mondo il proprio brand. È una descrizione quasi minuziosa e a tratti kitsch dei sentimenti umani : invidia , gelosia, prepotenza, tradimento, ipocrisia.
Lady Gaga interpreta un ruolo difficile, complesso, sfaccettato perché deve confrontarsi con un personaggio ancora in vita e le cui decisioni hanno modificato la storia e lo sviluppo del marchio Gucci e lo fa con una certa disinvoltura, per niente intimorita dagli eventuali giudizi di chi ha conosciuto personalmente o si è fatta una sua idea su Patrizia Reggiani.
Numerose le scene in cui la sua bravura non ha bisogno di spiegazioni o conferme: quando si scaglia contro il marito e lo zio Aldo che non vedono nella falsificazione dei loro prodotti una seria minaccia al brand Gucci, quando con il volto rigato di lacrime, abbraccia l’amante del marito per poi farla mettere subito alla porta da un suo cameriere, quando si reca a casa di Maurizio con un album di foto sue e delle figlie Alessandra e Allegra per impietosirlo e riportarlo da lei.
Adam Driver resta per tutto il film una buona copia del vero Maurizio Gucci: algido, quasi anaffettivo e con un finto sorriso sul volto come spesso ci è stato descritto dalla stampa italiana che ne ha rilevato le sue scarse doti manageriali. Consapevole del piglio decisionale di sua moglie lo vediamo alla fine del film quasi un debole e comprendiamo , senza ovviamente giustificarlo, l’odio di sua moglie Patrizia per le sue decisioni che la porteranno a cercare dei sicari per ucciderlo.
Al Pacino, Jeremy Irons e Salma Hayek riescono a dare molta credibilità ai loro personaggi sfruttando al meglio le loro capacità e tecniche attoriali. É Jared Leto, quasi irriconoscibile per il trucco, la vera rivelazione del film. Mai scadendo nella caricatura, riesce a dare al personaggio, esaltandone il lato grottesco, tutte le sfumature di pecora nera della famiglia Gucci. I lamenti, le preghiere, i pianti, il suo recitare sincopato e sopra le righe cesellano un Paolo Gucci unico e da manuale.
Un’ultima curiosità: Salma Hayek è sposata con Francois-Henri Pinault, fondatore e amministratore delegato della multinazionale francese KERIN che possiede il marchio Gucci.