Passeggeri della notte è il nuovo film di Michael Herz con la straordinaria Charlotte Gainsbourg.
Presentato alla 72esima edizione del Festival di Berlino, racconta le vicende di una famiglia francese negli anni ’80.
Elisabeth, separata da poco dal marito, ha due figli: Matthias ( Quito Rayon-Richter) e Judith (Megan Northam).
Non potendo più sostenere da sola le spese, decide di trovarsi un lavoro e dopo vari tentativi trova impiego come centralinista in un programma radiofonico per nottambuli :Passeggeri della notte, condotto da Vanda Dorval (Emmanuelle Bèart). In seguito aggiungerà anche un lavoro part-time in una biblioteca dove incontra Hugo (Thibault Vincon). Tra esperienze e nuovi amori, aiuta anche una ragazza sbandata, Talulah ( Noée Abita), di cui si è invaghito suo figlio.
Le vicende narrate potrebbero apparire banali se non si considerassero alcuni elementi che rendono il film interessante, profondo, ben costruito. Innanzitutto il periodo storico ovvero quello relativo al primo mandato del presidente Mitterand (1981-1995) che rappresenta una svolta per la Francia, l’aver dato al film il titolo modificato di una reale trasmissione che il regista Hers ascoltava affascinato da ragazzo Le cose della notte, la cura maniacale nella ricostruzione storica fatta con un tipo particolare di fotocamera , la Bolex, che fa apparire foto e fotogrammi come se fossero d’epoca, la scelta indovinata degli interpreti e delle musiche curate da Anton SanKo e non ultimo le risposte ad alcune domande: si può superare un abbandono mantenendo intatta la fiducia negli altri e nella vita? Si possono comprendere i dolori e i dispiaceri altrui ed essere altresì punto di riferimento per chi si sente abbandonato ? Si possono trovare coraggio e forza per andare avanti senza pesare su coloro che amiamo? Sembrerebbe proprio di sì considerando le risposte che Elisabeth riesce a trovare dentro se stessa.
Charlotte Gainsbourg ci restituisce un personaggio pieno di dolcezza che riesce a creare intorno a sé un clima ricco di affetto, benevolenza e tante emozioni.
Il percorso di rinnovamento di Elisabeth coincide con quello di formazione di Matthias e con la piena maturità di Judith. Elisabeth non scarica sui figli le ragioni del fallimento del suo matrimonio e non incolpa neppure il marito che l’ha sostenuta in uno dei momenti più difficili della sua vita e cioè quando scopre di avere un cancro al seno. Elisabeth, nonostante le difficoltà resta serena, mite, sensibile e disponibile.
La bellezza del film viene poi esaltata dalla capacità del regista di seguire in modo discreto le vicende di tutti i personaggi senza esprimere giudizi di sorta.
Il trascorrere del tempo segna conquiste e perdite senza le quali la nostra vita sarebbe diversa e forse monotona. L’accettazione e l’abbandono al destino sono stemperate da un’atmosfera di dialogo che coinvolge tutti i protagonisti del film perché Passeggeri della notte è un film corale.
Molte le scene da manuale: la vista di una Parigi insolita dalle finestre di un appartamento nel quartiere di Beaugrenelle costruito nei primi anni ’70, lo scorrere della Senna livida e misteriosa, le storie più o meno inventate dei passeggeri della notte che cercano attenzione e conforto in una voce.
Michael Herz, Charlotte Gainsbourg e tutti gli altri interpreti, compiono un piccolo miracolo: un film bello ed intenso da vedere e da raccontare.