«Il cinema mi ha permesso ancora una volta di sentire che solo una sottile parete fatta di luce e fotogrammi ci separa dai sogni. Ed è il motivo per cui continuo a fare i film». Roberta Torre
É nelle sale Mi fanno male i capelli di Roberta Torre, presentato alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Il titolo del film richiama la celebre battuta di Monica Vitti nel Deserto rosso di Michelangelo Antonioni.
Monica (Alba Rohrwacher) è una donna che sta perdendo la memoria perché affetta dalla sindrome di Korsakoff e cerca disperatamente di ridare un senso alla propria vita attraverso i personaggi interpretati da Monica Vitti con l’aiuto di Edoardo (Filippo Timi) che la ama di un amore totale.
In un’intervista rilasciata a Chiara Oltolini per Vanity Fair, Roberta Torre ha detto di aver trovato ispirazione da una frase dell’ex frontman dei Sex Pistols, Johnny Rotten rivolte a sua moglie Nora affetta da Alzheimer: «A me interessa stare solo con lei. Se questo vuol dire chiudersi in casa e non vedere più nessuno, mi sta bene, anzi, mi rende felice. Io vivo per guardare Nora negli occhi e quand’è pronta a farlo mi ritrova ed eccoci di nuovo insieme». In effetti è ciò che ha fatto anche il marito della Vitti, Roberto Russo,che le è sempre stato accanto convinto che la sua presenza riusciva a stabilire un dialogo con i suoi occhi.
Roberta Torre ne Mi fanno male i capelli omaggia la grande attrice romana tessendo, attraverso il sapiente montaggio di Paolo Freddi, immagini tratte dai film più iconici della Vitti e quelle da lei girate con due interpreti bravi e talentuosi quali la Rochrwaker e Timi, la trama di un film delicato, poetico, struggente e visionario. Rivediamo la Vitti ne La notte, L’eclisse (Michelangelo Antonioni) Le coppie, (film ad episodi girati da Mario Monicelli, Alberto Sordi e Vittorio De Sica),Teresa la ladra ( Carlo Di Palma), Polvere di stelle e Amore mio aiutami (Alberto Sordi), A mezzanotte va la ronda del piacere (Marcello Fondato), Limite di Mario Peixoto, Le tempestaire di Jean Epstein, Quando l’occhio trema di Paolo Gioli e accanto a lei i fascinosi Marcello Mastroianni, Alain Delon e il suo partner ideale Alberto Sordi.
Alba Rohrwacher si presta al gioco con naturalezza sfruttando anche la somiglianza con la Vitti, esaltata dai costumi di Massimo Cantini Parrini e assecondata da un serio e misurato Filippo Timi desideroso di manifestarle il suo amore incondizionato e la voglia di restarle accanto nonostante la malattia. Gli altri interpreti seppur bravi, Marina Rocco (Luciana), Valentina Banci (Sonia), Maurizio Lombardi (Ugo), Alessandro Averone (Claudio), Nicole De Leo (Laura), Elio De Capitani ( il neurologo), svolgono ruoli di contorno per lasciare spazio proprio alle visioni di Monica che si innestano nella realtà da lei vissuta.
Le immagini si mescolano e Monica che si rispecchia nella grande attrice imitandone i gesti e ripetendo a memoria le battute. Il film è ricco di primi piani esaltati dall’ottima fotografia di Stefano Salemme e le musiche del compositore giapponese Shigeru Umebayashi che riceverà alla festa del Cinema di Roma il Premio alla carriera.
Roberta Torre per raggiungere il suo scopo avrebbe potuto realizzare un docufilm (adesso vanno molto di moda!) su Monica Vitti riportando testimonianze di coloro che l’avevano conosciuta e lavorato con lei, foto, spezzoni di film, interviste. Invece ha costruito, fotogramma dopo fotogramma, un film coraggioso che ci permette di vedere come i personaggi interpretati dall’ attrice romana possano ancora essere di un’attualità disarmante e mostrarci, ancora una volta, tutta la bravura della Vitti.