Uno dei film che ha suscitato maggiore curiosità nel panorama del cinema italiano ed ha ottenuto ben due candidature ai Nastri d’argento 2021 (Eugenia Costantini migliore attrice di Commedia e Francesca Amitrano migliore Fotografia) è il primo lungometraggio dell’attore-regista napoletano Marco Mario de Notaris dal titolo La tristezza ha il sonno leggero. Il film è liberamente ispirato al romanzo omonimo di Lorenzo Marone edito da Longanesi.
Il protagonista Erri Gargiulo (Marco Mario de Notaris), un quarantenne ancora alla ricerca di se stesso, insicuro ed ipocondriaco, una sera viene cacciato di casa dalla moglie Matilde (Gioia Spaziani) che gli confessa di avere una relazione e di essere incinta. Erri si ritrova così a cambiar vita dividendo la casa in affitto in Via Tribunali con un gruppo di chiassosi ragazzi punk. È il 9 novembre del 1989 ed Erri ha preso un appuntamento con una squillo. Ma quella stessa sera la sua sgangherata e bizzarra famiglia vuole riunirsi proprio a casa sua: la tirannica madre Renata (Stefania Sandrelli), il suo secondo marito Mario (Marzio Honorato), i figli Giovanni (Ciro Priello) e Valerio (Roberto Caccioppoli), il padre Raffaele (Tonino Taiuti) e Flor (Serena Rossi), la sorella hippie di Erri nonché figlia in seconde nozze di Raffaele.
Fra liti, equivoci ed incomprensioni sarà l’arrivo di Arianna (Eugenia Costantini), figlia del secondo marito di Renata, a sgretolare quel fragile muro di certezze di Erri così come quello di Berlino, di cui il TG, in sottofondo, annuncia la caduta.
Ecco come lo stesso regista-attore Marco Mario de Notaris si pronuncia sui personaggi del film: «Nella notte in cui svanirono le certezze e qualcuno comprese che i sogni potevano diventare incubi, ognuno dei miei personaggi abbandona la sua maschera e si svela per quello che in fondo siamo tutti ovvero individui alla ricerca di un po’ d’amore».
Il film è ben fatto e ben costruito e si avvale di una sceneggiatura alquanto scorrevole i cui punti di forza sono i dialoghi tra i personaggi (la sceneggiatura è dello stesso de Notaris con Tiziana Martini).
I rapporti di parentela sono difficili da memorizzare e complessi tanto che il film interrompe la narrazione per consentire ad ognuno dei personaggi di specificarli. E questa è una simpatica trovata di regia che aiuta lo spettatore nell’intricata matassa delle relazioni interpersonali.
Il pregio maggiore è quello di aver saputo amalgamare al meglio l’eterogeneo cast con esperienze tanto variegate e diverse. Nel film sono concentrate infatti la scuola eduardiana con la presenza di Marzio Honorato, la nuova scuola napoletana con Serena Rossi e Gioia Spaziani (non a caso entrambe tra le attrici più amate di Un posto al sole) e Ciro Priello, in rappresentanza della grande scuola caratterista napoletana Tonino Taiuti e la signora del cinema italiano Stefania Sandrelli. Anche questa volta l’attrice viareggina ,che ha al suo attivo oltre 100 film girati sotto la guida di registi prestigiosi del cinema internazionale, non ha disdegnato di comparire in un’opera prima dando credito e fiducia ad un regista-attore di cui sentiremo parlare in un prossimo futuro.