Dal 6 giugno è nelle sale cinematografiche Kinds of Kindness del pluripremiato regista greco Yorgos Lanthimos. In concorso alla 77esima edizione del Festival di Cannes per la Palma d’oro ha diviso pubblico e critica nonostante l’assegnazione del premio quale migliore attore all’americano Jesse Plemons. Il cast si completa con: Emma Stone (La Favorita 2018-Povere creature 2023), Willem Dafoe (Povere creature2023), Hong Chau,Joe Alwin, Mamoudou Athie, Margaret Qualley, Hunter Shafer, Yorgos Stefanakos.
Yorgos Lanthimos con il fido Efhymis Filippou mettono in scena tre storie in cui ognuno dei componenti del cast interpreta personaggi differenti. Ma partiamo dal titolo che tradotto in italiano risulta Tipi di gentilezza che per tutta la durata del film, ben 165 minuti, non compaiono affatto. E allora perché intitolare così il lungometraggio? Semplice, si tratta di una provocazione alla quale il regista ci ha abituati fin dagli esordi.
La gentilezza a cui allude Yorgos Lanthimos è quella relativa ai comportamenti delle persone che abusano dei propri simili esercitando su di loro un controllo e uno spasmodico desiderio di consenso giustificati dal far tutto per il bene dell’altro. E gli abusati vivono una condizione di servilismo sul posto di lavoro, nel matrimonio o inseguendo un ideale religioso, sacrificando le loro scelte autonome e spesso loro stessa vita.
La prima storia, intitolata La morte di R.M.F. vede protagonista Robert (Jesse Plemons)vessato dal suo datore di lavoro Raymond (Willem Dafoe) che pretende di esercitare un controllo assoluto sulla sua vita. Deve indossare capi di abbigliamento che piacciano al suo capo, attenersi ad una dieta ferrea, non bere alcolici, consumare rapporti sessuali secondo un calendario stabilito, leggere Anna Karenina di Tolstoj. In cambio riceve regali preziosi quali una racchetta rotta di John McEnroe e l’ultimo casco indossato da Ayrton Senna. Un giorno Rymond chiede a Robert di uccidere un uomo i simulando un incedente stradale. Robert si rifiuta e Rymond trova in Rita (Emma Stone) una potente alleata. Ma…
La seconda storia,R.M.F. is Flyng racconta di un poliziotto, Daniel (Jesse Plemons), sposato con Liz (Emma Stone) la quale risulta dispersa in seguito ad un naufragio. La moglie torna a casa ma Daniel non crede che quella donna sia effettivamente Liz: le scarpe le calzano strette, mangia la cioccolata che prima la disgustava, non ricorda o finge di non ricordare dettagli del loro rapporto che vede coinvolti altri amici per sesso di gruppo. Daniel mette a dura prova Liz chiedendole dei veri e propri sacrifici come mozzarsi un dito o addirittura cucinare per lui il proprio fegato. Daniel vede la presunta moglie dissanguata mentre sulla soglia della porta si materializza la sua vera Liz. E’ un sogno? Una finzione?
La terza storia R.M.F. eats a Sandwich colloca i personaggi in una setta religiosa presieduta da Omi (Willem Dafoe) e Aka ( Hong Chau ). Si sta cercando un nuovo leader spirituale. Requisito fondamentale è che sappia resuscitare i morti. Emily (Emma Stone) viene a sapere da Rebecca che sua sorella Ruth ha questo potere. Dopo varie peripezie l’uomo chiamato R.M.F. resuscita ed è capace anche di mangiare un sandwich macchiandosi la maglietta.
Kinds of Kindness va visto e letto in chiave grottesca ed ironica. Entrambi i registri attraversano tutta la produzione di Yorgos Lanthimos. In questo film, in particolare, troviamo una sorta di indagine sull’esercizio del potere a incominciare dal possesso dei corpi per finire a quello della mente inglobando anche le facoltà oniriche funzionali allo sviluppo delle storie narrate. Lo spettatore si trova catapultato in una sorta di viaggio che trova nell’inatteso, nell’inaspettato, nell’inquietante la sua meta ideale. A poco valgono i ragionamenti. Tutto è simbolico e sostenuto dalle musiche di Jerskin Fendrix e dall’’ottima fotografia di Robbie Ryan.
Il cast di attori eccezionali nel dal vita a triplici ruoli diversi, da solo vale il biglietto del film. Emma Stone meriterebbe un altro Oscar alla bravura insieme a Willem Dafoe che ,soprattutto nel primo episodio, veste i panni di Raymon con raro e prezioso cinismo.
Entrare nel mondo di Yorgos Lanthimos è difficile ed impervio, ma ne vale la pena.