É nelle sale cinematografiche il film “Joker :Folie à Deux” diretto da Todd Phillips, con Joaquin Phoenix e Lady Gaga, presentato in concorso per il Leone d’oro alla 81esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Il prologo del film sotto forma di cartone animato, lascia interdetti gli spettatori ma si rivela funzionale al messaggio che il regista vuole trasmettere al pubblico tra fantasia e realtà per poi passare con disinvoltura alla parte filmata con relativa colonna sonora ed effetti speciali curati da Andrew Roberts.
In una Gotham City livida e fumosa, nel tetro Arkham State Hospital, Joker-Arthur Fleck (Joaquin Phenix) si prepara ad avere un colloquio con Maryanne Stewart (Catherine Keener),il suo avvocato difensore che sta studiando il modo per evitargli la pena capitale sostenendo la tesi dell’infermità mentale dovuta allo sdoppiamento della sua personalità.
In una sessione di musicoterapia, Arthur incontra Lee Quinzel (Lady Gaga) con la quale intesse un rapporto affettivo. Durante la proiezione del film Spettacolo di varietà di Vincente Minnelli datato 1953, Lee appicca un incendio per poter scappare con Arthur. I due vengono subito riacciuffati. Arthur viene punito con l’isolamento e Lee viene rilasciata per evitare che la personalità malata di Joker possa influire negativamente sulla sua psiche. Al processo, durante una pausa, Maryanne racconta al suo cliente che Lee si è fatta volontariamente internare per conoscerlo e quando Arthur riesce a parlarle, Lee gli confida di essere incinta. Arthur licenzia il suo avvocato e decide di difendersi da solo vestendo i panni di Joker. La spirale di violenza si stringe sempre di più al punto che egli non fa nulla per difendersi negando di avere due personalità diverse e ammettendo di aver ucciso anche sua madre, soffocandola con un cuscino. La giuria dichiara Fleck colpevole di omicidio e proprio mentre viene letto il verdetto , due seguaci di Jocker fanno esplodere un’auto bomba per consentire ad Arthur di scappare. Egli vaga per Gotham City ed incontra infine Lee fuori dal suo vecchio appartamento ma lei lo respinge delusa perché il suo idolo era e resta Joker. La polizia arresta Fleck e lo riporta in carcere ma qui viene pugnalato a morte da un detenuto che si incide un sorriso sul volto con un coltellino, diventando il nuovo Joker.
Joker: Folie à Deux abbandona il mito del supercriminale per esplorare le fragilità, le vulnerabilità di Arthur Fleck.
É la società che spinge un individuo ad essere cattivo e malvagio o alcune persone sono già votate dalla nascita al Male? Operando delle riflessioni sul film ci sentiamo di propendere per la prima opzione dal momento che per Arthur-Joker non c’è possibilità di riscatto né di redenzione. Fleck è costretto a comportarsi nel modo in cui tutti si aspettano ovvero ad essere Joker perché a nessuno importa Arthur, persino a Lee. Ed ecco che nel processo si difende da solo vestendo i panni del suo alter ego, truccando il suo viso da pagliaccio assassino.
É quasi superfluo dire che Joaquin Phenix, già premio Oscar per lo stesso ruolo, offre allo spettatore una prova attoriale magistrale tanto da aver quasi annullato nei ricordi dei cinefili l’interpretazione dello stesso personaggio fatta a suo tempo da Jack Nicholson. Joker è Joaquin Phenix fino al midollo ed è inconfondibile la sua risata riso-pianto spastico incontrollabile dovuta alla sindrome pseudobulbare che non viene accettata e compresa dalla società e da chi gli sta accanto. Phenix ride, si dimena, guarda, parla, osserva incarnando il Male. La sua follia è sacra, perenne, intramontabile nelle pieghe del suo volto scavato, tra le ossa che si contano come in una radiografia. Ma tutto questo non basta a suscitare pietà e a far emergere la scintilla del divino visibile agli altri.
Lady Gaga regge il gioco della recitazione con il canto essendo prevalentemente una cantante che interpreta i brani quasi tutti noti al grande pubblico a partire da What the World Needs Now Is Love scritta da Burt Bacharach e Hal David , passando per If You Go Away , un adattamento della canzone di Jaques Brel del 1959 Ne me quitte pas con testi in inglese di Rod McKuen per finire a Folie à deux della stessa Lady Gaga e alle musiche originali di Hildur Gudnadòttir che imprimono al film una essenza variegata musicale sottraendolo alla definizione di musical che non si addice.
La sua follia è meno evidente di quella di Joker ma c’è nello sguardo spiritato, nei capelli meshati e crespi, nell’indolenza, nelle bugie, nella falsa empatia per Arthur.
L’ondata di critiche negative che imperversano sui social ci confermano che anche per gli spettatori e la critica forse Joker doveva prevalere su Arthur Fleck. Questo ci rammarica perché non si è compreso il vero messaggio del film, non sono stati esaltati gli sforzi del regista , degli attori e delle maestranze e non si è tenuto conto che un film ,qualunque esso sia ,non può essere giudicato al botteghino per i mancati incassi in quanto è espressione di un processo creativo che va rispettato.
Se Joker: Folie à deux ha solleticato la curiosità e l’interesse degli spettatori alla visione del primo Joker del 2019 ha assolto egregiamente la metà del suo compito.