È nelle sale Il ragazzo dai pantaloni rosa per la regia di Margherita Ferri con Claudia Pandolfi, Samuele Carrino, Andrea Arru, Sara Ciocca, Corrado Fortuna. Presentato alla Festa del Cinema di Roma ha avuto ampi consensi di pubblico e critica.
Il film prende spunto dalla storia vera di Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo e cyberbullismo, morto suicida a soli 15 anni e dal libro di sua madre Teresa Manes dal titolo Andrea oltre il pantalone rosa.
Roma. Andrea( Samuele Carrino) è un ragazzo disciplinato e studioso. Ha un ottimo rapporto con i genitori e il fratellino Daniele. Ama trascorrere le vacanze estive con i nonni in Calabria, tuffandosi in mare con gli zii e i cuginetti. A scuola ha come amica Sara (Sara Ciocca) con la quale condivide la passione per il cinema e Christian (Andrea Arru), il ragazzo più figo della classe che però lo tratta quasi sempre con indifferenza e lo cerca soltanto per avere ripetizioni e copiare i compiti in classe.
Il passaggio dalle medie al liceo vede ancora protagonisti i tre ragazzi ma la presenza in classe di Christian si fa sempre più tossica insieme a quella di altri compagni di classe a causa di un paio di pantaloni rossi che la madre di Andrea ha stinto facendoli diventare di colore rosa.
Da questo momento in poi anche tutti i ragazzi della scuola si accaniscono contro Andrea rendendogli la vita impossibile al punto da spingerlo al suicidio. Andrea infatti si impiccherà il 20 novembre del 2012, sei giorni dopo il suo compleanno senza neppure lasciare un biglietto ai genitori. La madre Teresa scoprirà soltanto dopo la morte del figlio che i compagni avevano creato un gruppo su Facebook in cui lo prendevano in giro chiamandolo il ragazzo dai pantaloni rosa.
Il caso di Andrea Spezzacatena è ricordato da tutti non solo grazie all’impegno di sua madre, insignita nel 2022 del titolo di Cavaliere della Repubblica per la sua attività di prevenzione nelle scuole contro il cyberbullismo ma anche per quella particolare circostanza dei pantaloni rosa rimasti nella memoria collettiva quale segno distintivo di un fatto di cronaca così inaspettato e doloroso. Roberto Proia, sceneggiatore e produttore del film ha detto in numerose interviste di essersi interessato alla storia dopo aver letto il libro. Comprati i diritti d’autore ha sviluppato insieme alla madre di Andrea e alla regista una sceneggiatura lineare ed accattivante perché rivolta in primis ai giovani. E ancora tanti sono i punti di forza del film: Andrea si racconta in prima persona post mortem, la bravura del protagonista Samuele Carrino già visto in Spaccapietre dei fratelli Massimiliano e Gianluca De Serio e L’amore non si sa di Marcello Di Noto, l’efficacia dell’interpretazione dei comprimari Sara Ciocca e Andrea Arru, visti rispettivamente ne Il giorno più bello del mondo e Chi ha incastrato Babbo Natale di e con Alessandro Siani, La dea fortuna di Ozpetek e nella serie televisiva Blanca, il secondo in Diabolik chi sei? dei Manetti Bros e nelle fiction Buongiorno mamma! e Storie di una famiglia per bene, la recitazione misurata e senza sbavature di Claudia Pandolfi e Corrado Fortuna nel ruolo dei genitori di Andrea.
Il ragazzo dai pantaloni rosa è un film che fa riflettere e stimola la discussione e noi di Mydreams siamo convinti che andrebbe visto e commentato nelle scuole di ogni ordine e grado.
Sono purtroppo noti gli schiamazzi e gli insulti omofobi di alcuni studenti di scuole romane che erano stati invitati alla proiezione del film lo scorso ottobre in occasione del Festival del Cinema. Proprio questo triste episodio rafforza la nostra convinzione. Evitare di confrontarsi su argomenti quali l’omofobia, il bullismo, il cyberbullismo, la depressione, l’educazione sessuale ed affettiva delle nuove generazioni non può che ingigantire i problemi ed allontanare sempre di più le possibili soluzioni.