Nel nuovo singolo “Passera”, il rapper Simone Da Pra esprime il desiderio di rialzarsi e di rinascere, per ricominciare a sognare. «“Passerà” è un brano nato in un momento per me difficile: la perdita di mio nonno, una persona a cui devo tutto quello che sono oggi – racconta Simone Da Pra – C’è sempre stato, anche nel momento in cui ho perso mia madre. È riuscito a darmi forza, coraggio e affetto. Dopo la sua perdita, avevo smesso di sorridere, di vivere». “Passera”, di cui Simone Da Pra è l’autore di testi e musica, sarà dal 30 marzo in rotazione radiofonica e disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming, (prod. Big Fish e Marco Zangirolami), distribuito da Believe Digital. Simone Da Pra inizia la sua carriera nel 2002, con il nome d’arte Oxi, registrando i suoi primi brani. Dal 2006 al 2013 pubblica “Vita Di Ragazzi Di Oggi”, “Bancarotta”, un Ep di 18 brani che trattano temi di protesta sociale e riguardanti i giovani; “CabaRap”, album che vede la partecipazione di Linus e Nicola Savino, un featuring parlato estratto dal programma Deejay Chiama Italia; “Crisi D’Identità”, album anticipato dal singolo “Sempre Più Scemo”. Il rapper bellunese ritorna nel 2015 presentando l’Ep “Libero”, stavolta con il suo vero nome, Simone Da Pra. Quest’ultimo Ep contiene due brani intensi e coinvolgenti “Potrei essere proprio lei” e “L’amore è amore”.
Il brano “Passerà” affronta il tema dell’indifferenza e dell’incomunicabilità all’interno della famiglia. È il racconto in musica di un dolore insopportabile, con un messaggio di speranza per coloro che hanno vissuto momenti simili. Cosa ha significato per te riportare in strofe le tue emozioni?
«Mi ha fatto bene mettere in musica tutto. Ero al centro del tornado quando l’ho scritto, ero appena andato via di casa, stavo vivendo il momento peggiore, in cui cominciavo a sentire forte la mancanza di mio nonno ed erano passati già tanti mesi. La comunicazione in casa non c’era, era un periodo davvero difficile, ma grazie alla musica ho guardato avanti.»
Dal punto di vista musicale il brano “Passerà” sembra un pezzo hip hop con venature pop…
«Sì, in realtà avrei voluto realizzarlo con la dicitura pop, alla fine sono rimasto sul genere hip hop, perché da lì provengo, anche se piano piano mi sto distaccando sempre di più.»
Nel 2010 hai pubblicato “CabaRap”, album che ha visto la collaborazione con Linus e Nicola Savino. Cosa ricordi di quell’esperienza?
«È stato gratificante. Precedentemente ho mandato dei provini a Radio Deejay, poi finalmente mi hanno risposto. Il fatto che siano stati Linus e Nicola a trasmettermi in radio è stato fantastico, allora ero agli inizi. È stata un’emozione unica indubbiamente.»
Hai collaborato con i rapper Ensi, Raige e Mondo Marcio. Quanto hanno influito sul tuo modo di fare musica questi incontri artistici?
«In realtà molto poco. Mi sono allontanato dai canoni del rap italiano. Devo ammettere che Mondo Marcio era il mio idolo quando ero un ragazzo. Collaborare, poi, con Ensi e Raige, mi hanno fatto crescere sicuramente. Oggi, però, ho trovato un mio stile. Alla fine delle canzoni parlo, più che fare il rapper, amo distinguermi. Sto prendendo strade diverse adesso e vorrei addentrarmi nel mondo pop.»
Il brano “Potrei essere proprio lei” narra del dramma vissuto da ragazzo, la morte di tua madre, assassinata da uno stalker. È un pezzo tagliente, una denuncia contro il femminicidio che intende scuotere le coscienze di molti. Quanto è stato liberatorio e terapeutico riportare alla luce quei momenti?
«È stato difficilissimo. Ripensando a quello che era accaduto a mia mamma, ho scritto un testo sul femminicidio, però senza parlare di lei. Quando, in seguito, abbiamo dovuto girare il video, gli operatori mi hanno invogliato a raccontare la mia storia personale. Alla fine ho trovato il coraggio e ho rivissuto quello che mi era successo. È stato faticoso parlarne in pubblico. Per tredici anni non ne avevo parlato con nessuno, volevo essere lasciato in pace, improvvisamente mi sono dovuto aprire. Nel ripercorrere quegli attimi ho fatto un grande passo in avanti, a livello di crescita personale. Al tempo stesso sono stato un conforto per coloro che, ascoltando il brano, si sono immedesimati. Ho ricevuto messaggi da persone che hanno attraversato sofferenze simili alla mia, è stato commovente.»
Un altro pezzo incisivo è “L’amore è Amore” una riflessione sull’amore e sulla libertà e al tempo stesso un grido contro l’omofobia e la violenza psicologica. Come è stato accolto questo brano?
«È stato apprezzato, il pubblico si è fatto sentire. Molti ragazzi mi hanno scritto messaggi da far venire la pelle d’oca. Alcuni mi hanno scritto frasi del tipo: “ero disperato, stavo per farla finita, poi, le tue parole mi hanno salvato”. Questo è stato uno dei motivi che mi ha fatto continuare a fare musica, altrimenti, forse, un anno fa, avrei smesso. Compongo canzoni per necessità, la musica è la mia passione.»
Dopo il singolo “Passerà” è prevista la realizzazione di un nuovo album di inediti?
«Sì, ho altri pezzi scritti, certamente ne scriverò altri. Poi, dopo l’uscita di un altro singolo, registreremo il nuovo disco.»