“Tutti possono essere scultori ma bisogna che venga fuori in maniera chiara la volontà artistica. L’arte deve comunicare e lo deve fare in maniera chiara” così la pensa Raimondo Castronuovo in mostra con la sua personale “Hybrids” alla Galleria Salvatore Serio di via Oberdan a Napoli.
Un percorso di riappropriazione della scultura attraverso le ibridazioni: dei giocattoli (già esposti all’ospedale delle bambole), dei piccioni e delle lumache.
“Nel mio percorso d’artista – continua Castronuovo – sono alla ricerca dell’umanità nella scultura. Forse è proprio nel mio gruppo dei piccioni che inseguo questo più che l’idea della costrizione nella condizione umana. Penso che ottenere questo vuol dire raggiungere l’apice per lo scultore, del resto ad un tale livello è arrivato solo il Michelangelo nella sua Pietà Rondanini”.
Dall’esperienza prolifica nella città di Berlino, l’artista napoletano ha acquisito molte cose: la consapevolezza che le sue radici a Napoli sono molto solide, più di quanto pensasse e che gli stimoli che si trovano in città non esistono in nessun posto del mondo. Solo proprio gli input consigliati da Neapolis ad accendere la fantasia di tutti gli artisti che hanno la fortuna di vivere l’”esperienza Napoli”.
“Credo che tutti gli artisti – afferma lo scultore – dovrebbero fare un’esperienza all’estero. A Berlino c’è un grande interesse per il mondo artistico ma proprio la grande offerta ti fa sentire uno fra i tanti”.
Intorno ad “Hybrids” (in mostra fino al 4 giugno) c’è stato un grande interesse segno che lo scultore è riuscito nel suo intento di incuriosire; “ Le opere che compongono una mostra – dice Castronuovo – le osservo come se fossero oggetti in vetrina , se qualcuna attira la mia attenzione mi fermo. Vuol dire che quell’oggetto è riuscito ad attirarmi, che l’arte è riuscita a ritrovare l’attenzione della gente. La mia personale è concepita così”.
La mostra è piccola, concentrata, emerge il lato artigianale dell’ artista che cura con attenzione i particolari e che, soprattutto, conosce i materiali che è andato a lavorare. Materiali che l’uomo utilizza da sempre: la ceramica, il legno con le loro durezze e morbidezze e lavorate con la passione di coloro che vogliono valorizzare e ritrovare dei materiali universali.
Anche il flyer pubblicitario della mostra incuriosisce: i piccioni, quelli che fanno bella mostra nella vetrina della galleria, si mostrano, ti invitano, ti aspettano.
Castronuovo è un giovane, che parte da basi di architetto che lo hanno formato e che lo fanno approcciare ai suoi lavori in maniera studiata, lasciando poco spazio ad improvvisazioni successive; è umile ma deciso nella sua idea artistica. Gioca in squadra con piacere ma per questa mostra ha scelto di essere il solista a servizio della sua arte; quella chiara che si fa guardare, quella che ha un senso immediato.
Dopo Napoli l’artista sarà ad Asti dove è tra i finalisti di un importante concorso di scultura.
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