Raffaele Riefoli, in arte Raf, classe ‘59, arriva al Teatro Augusteo di Napoli col suo tour “La mia casa”. Nell’attesa del concerto, già in Piazzetta Duca d’Aosta, i fan intonavano i suoi pezzi più celebri. Attirato dalla folla, si è affacciato ed ha salutato il caloroso pubblico napoletano.
Un gioco di colori, che vanno dall’azzurro al viola, ha incorniciato il brano iniziale, un’emozione inaspettata un sogno indescrivibile.
Dal 1984, anno in cui esordì con Self Control, rappresenta uno dei migliori cantanti italiani di genere pop, difatti i suoi tredici album tutt’oggi sono apprezzati e cantati.
L’intimità del teatro è emersa in tutta la serata, con riferimenti a dei versi del suo libro La mia casa, pubblicato di recente, ma anche al legame che in tutti questi anni lo ho legato e lo lega ancora oggi a Napoli, il primo incontro con la moglie Gabriella Labate e l’amicizia fraterna con il grande Pino Daniele. L’emozione incontenibile sul palco quando ha intonato Quando è stata commovente.
«Da lontano quel nodo non cede, non molla, come colla ogni giorno più dura». Il nodo, brano scritto con Pacifico, sebbene appartenga all’album Passeggeri distratti del maggio 2006, è stato rivisto dallo stesso Raf in una nuova chiave di lettura, la forza dell’amore che resiste alle distanze e alla solitudine impostaci dalla pandemia mondiale del 2020.
L’affinità con la band è lampante, infatti un particolare encomio va al chitarrista e saxofonista, che hanno accompagnato in modo sensazionale Raf, soprattutto nei brani Cosa resterà degli anni ’80, Sei la più bella del mondo e Non è mai un errore.
Ossigeno, Due, Gente di mare, Malinverno, i brani più noti che ci hanno accompagnato in questa sua lunga carriera.
«Le farfalle non abitano lo stomaco, ma il cuore, ne dirigono i battiti. Ogni muscolo, ogni fibra, è un elemento di quello che è chiamato AMORE. La farfalle si posano sulle spalle più fragili e riparano dal freddo quando si resta soli, abbandonati, in attesa di un ritorno, quando qualcuno che si ama decide senza preavviso di partire..». Questi sono stati i versi recitati, prima di emozionarci con Metamorfosi.
«Sei tu l’unica per me, non c’è niente di simile. Un giorno sei entrata nei miei sogni
E hai reso tutto possibile». L’amore nel brano Come una favola non è altro che una dedica alla persona con cui è legato da quasi trent’anni, sua moglie.
La folla è letteralmente impazzita alla prima nota di Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è, riversandosi sotto al palco con esultanza ed euforia.
«L’amore non è razionalità, Non lo si può capire». La canzone di un amore che non smette di esistere, proprio come il rapporto instauratosi con i suoi amati fan.
Queste le prossime date del tour: 26 maggio Gran Teatro Geox di Padova; 27 maggio Teatro Massimo di Pescara.