“Le piume degli angeli scemi” la raccolta di poemetti scritti da Gianni Valentino esce nelle librerie dal 16 novembre.
Nel libro – che inaugura la collana “Senza pantone” di Iemme Edizioni – appaiono 28 componimenti in bianco e nero che raccontano <vissuti fisici magici>, accompagnati da una introduzione firmata dal cantastorie folk/rock Francesco Di Bella e da 9 illustrazioni realizzate da Tonia Peluso. A cominciare dal titolo, che rende omaggio a una performance di Leo Bassi – clown, acrobata, attore, mimo originario di New York – si illumina una sequenza di esperienze autobiografiche. Recentissime e più lontane.
“La mia educazione – dice Gianni Valentino – è avvenuta, poco, leggendo. Di più, vivendo. Andando a zonzo, solitario. Parlando con gli sconosciuti. Innamorandomi. E, assai più che leggendo, amando il cinema di John Cassavetes, Ernst Lubitsch, Stanley Kubrick, Francesco Rosi. “Ultimo tango a Parigi”. Così come la pittura di Schiele, Rothko, Twombly e Klimt. La fotografia di Rodchenko, Schoeller, McCurry. Senza mai rinunciare ai poeti. Whitman, Pessoa, Majakovskij, Baudelaire, Brodskij, Kavafis. I limoni di Montale. Le avventure dei beat. Però tutti questi poemetti restano semicolti, non dotti”. Speculare a ciascuno dei 28 poemetti – suddivisi nelle sezioni Seduzione, Tormento, Devozione, Identità – è la citazione a un antologico jukebox che oscilla da Tim Hecker a Nina Simone, da Neil Young a James Senese. Fino a Tom Zè, The Irrepressibles, DNA, Robert Wyatt.
I volumi “Senza pantone” arricchiscono le collane Iemme con i taccuini d’autore.
Quaderni che raccolgono note, versi o storie, ma anche disegni e appunti di professionisti rappresentativi del loro ambito. Scrittori, giornalisti, critici e artisti mettono in ordine – ma non troppo – i fogli del mestiere.
Gianni Valentino è nato a Napoli nel 1975 e vive tuttora nella pancia del Mediterraneo. Scrive di musica / cinema / teatro / arte / costume per il quotidiano la Repubblica e le altre testate del Gruppo L’Espresso. Dice solo i peccati, essendo un peccatore.