Lorena Bianchetti è uno dei volti della tv italiana più amabili e di grande professionalità. Il suo programma, A Sua Immagine – trasmissione che tocca svariati temi sociali importanti – riscuote sempre più successo. Nonostante i numerosi impegni, Lorena sta cercando di scrivere un romanzo sulla malattia dell’apparenza. E finalmente prenderà una vacanza, breve. Lorena Bianchetti ha condotto la serata dei Biglietti d’Oro del cinema italiano nell’ambito della 40ˆ edizione delle Giornate Professionali di Cinema a Sorrento, con la quale abbiamo scambiato qualche chiacchiera.
Siamo alla fine dell’anno facciamo un bilancio di questo 2017…
«È un anno molto speciale di anniversari, A sua immagine, la trasmissione che conduco compie venti anni, dieci dei quali li ho condotti io. Una grande festa, per quanto mi riguarda, perché è una trasmissione sulla quale ho scommesso e ho creduto moltissimo. Sintetizza come l’unione faccia la forza, ho una squadra molto speciale, cui sono particolarmente affezionata, di grandi professionisti e c’è un impegno, un lavoro, da parte di tutti, per fare una trasmissione che sia servizio, che non vuole rincorrere soltanto gli ascolti, anche se la domenica stiamo facendo il 18%, rispetto il sabato, sta andando benissimo in ascolti.»
Che cosa succede in ogni puntata?
«Ogni puntata è un mondo ed è una trasmissione diversa, ad esempio, abbiamo dedicato una puntata al mercato delle Armi, scoprendo e dando tutta una serie di dati che, solitamente, i mezzi di comunicazione non raccontano o il problema della disoccupazione. Insomma, parliamo di tanti temi sociali legati alla vita, che coinvolgono, non necessariamente, tante persone credenti. Questa è stata la nostra grande sfida, fare in modo che la nostra trasmissione sia veramente al servizio di tutti. È una trasmissione edita da Rai e anche dalla Conferenza Episcopale Italiana ed è chiaro che il punto di vista, molto spesso, è questo, però è una trasmissione alla quale sta a cuore la centralità della persona umana.»
Sono previsti degli speciali nel periodo di Natale?
«Tanti speciali, andremo in onda sempre, compreso il giorno di Natale, in diretta. Avremo una seconda serata, con un’intervista esclusiva che farò al Presidente della Conferenza Episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, con il quale faremo una riflessione sull’Italia. Andremo in onda a Capodanno, all’epifania, però sono molto felice, è il mio lavoro, quello che ho scelto, per cui sono felice di questa possibilità.»
Per caso mi sono imbattuto in una foto sula tua pagina Facebook e stavi sul set di un film?
«No, forse riguardava qualche trasmissione, poiché il sabato solitamente andiamo in giro per l’Italia. Ho avuto, però, una proposta di cinema internazionale e la stiamo valutando, non dico nient’altro.»
Che cosa ti ha colpito quest’anno del Papa? Se ha detto qualcosa in particolare che poi ne avete parlato in trasmissione…
«Sicuramente quando si è rivolto ai lavoratori. Il tema del lavoro è veramente molto importante, una grande ferita. La mancanza di lavoro è un dramma del nostro paese e mi ha sorpreso e sono stata felice quando ha detto che, non soltanto la mancanza di lavoro è una ferita importante, ma anche il lavoro precario, perché, chi vive la precarietà nel lavoro, non è libero di esprimersi, di andare fino in fondo nel poter costruire, perché magari ha paura che una sua posizione se contraddice quello o quell’altro, magari lo caccino. Questo è un paese che deve ricominciare a investire sui talenti, nel dare la sicurezza alle persone, così da poter vivere una progettualità perché altrimenti si vive una frustrazione che non ci fa crescere. Insomma, il pontefice, in continuazione, propone delle linee che non sono imposizioni, ma che riguardano tutti, a prescindere credenti e non credenti.»
Possiamo dire che ha rivoluzionato la chiesa cristiana?
«Penso che sia un Papa in perfetta linea con gli altri Pontefici, con Giovanni Paolo II e con Benedetto. È chiaro che ognuno ha le sue specificità e i suoi carismi, tutti sono figli del Concilio Vaticano II e ognuno ha dei linguaggi. È normale che sia così, per chi crede, è tutto figlio dello Spirito Santo e, ogni pontefice, è eletto proprio in base alle necessità della società del tempo. Io ho avuto la fortuna di incontrarli tutti e tre, di lavorarci insieme e ho sentito sempre, nel momento in cui mi rapportavo, la bellezza e la profondità umana. Paolo VI diceva che questa è una società che ha bisogno non semplicemente di maestri, ma essi devono essere anche testimoni, perché siamo abituati ormai a una società in cui tutti parlano, tutti fanno buoni propositi, che usano anche il politically correct, ma tutto questo, troppo spesso, è svuotato di contenuto. Se non cominciamo tutti che quello che diciamo deve essere messo in pratica, e concretizzato, impegnato, non andiamo altrimenti da nessuna parte.»
A che punto stai con il libro?
«È in corso, non ho trovato ancora tempo, sto a metà ma arriverà.»
Stai progettando una vacanza?
«Sì, perché, oggettivamente, io vado in onda sempre, diversamente dalle altre trasmissioni televisive che hanno periodi stagionali, noi no.»
…anche a ferragosto?
«Sono andata in onda anche a Ferragosto. Facciamo tutto l’anno, perché andiamo in onda tutte le domeniche, però a gennaio con mio marito abbiamo deciso che partiremo, cinque giorni ce li ritagliamo. Dalla domenica pomeriggio appena finita la trasmissione fino al venerdì, perché anche lui avrà delle ferie.»
Un tuo parere sul ciclone delle presunte avances e molestie nel mondo dello spettacolo…
«Voglio che la magistratura faccia il suo corso, non è mia competenza. Certo che, se è vero, è terrificante. Non voglio fare commenti su tutto ciò, perché mi sono stancata anche del linciaggio e della sofferenza di tutte queste ragazze, se è così, le abbraccio col cuore. Vorrei che si risolvessero e che si comprendesse bene dov’è la verità e che la giustizia facesse il suo corso, laddove è necessario. Insomma è tutto molto grave!»
Facciamo, invece, un bilancio personale di quest’anno, anche con tuo marito?
«A oggi lo risposerei, tra dieci anni poi vi dirò, ma a oggi lo risposerei. È l’uomo che desideravo da piccola, di grande carisma per me.»
In che cosa ti sorprende?
«È molto protettivo, intuitivo, divertente, cucina benissimo, poi, secondo me, è un bellissimo uomo. Mi piace quando lo vedo, amo fare le cose insieme, andare alla posta, fare la spesa, per me è meraviglioso. Mi piace stare con lui.»
Un buon proposito per il 2018…
«Continuare a cercare di fare bene quello che sto facendo, di continuare a sentire l’incoraggiamento da parte del pubblico. Io ringrazio, in modo ufficiale, il pubblico perché comincio a sentire veramente un affetto sincero, sento che viene apprezzata anche una coerenza della persona, di orientamento, di contenuti eccetera… per cui continuare a fare bene e finalmente di finire questo libro.»