Esperienze già di una certa intensità, sono quelle che caratterizzano la crescita professionale della giovane Anna Capasso, classe 1983. Di origine partenopea, Anna Capasso nasce a Capua, intraprendendo la carriera artistica a poco più di dieci anni. Oggi, vanta un background variegato, che la vede presente nell’ ambito cinematografico, in quello teatrale, musicale e della radio, fino ad esperienze in qualità di conduttrice. Nel panorama teatrale, la ricordiamo protagonista dello spettacolo “Due ore all’alba”, al fianco di Patrizio Oliva nell’anno 2013/2014, in tour nazionale. Sempre nel 2014, è stata la volta dello spettacolo “24 maggio 1900”, dedicato ad Eduardo De Filippo, per la regia di Gigi Savoia. In tv ne ricordiamo la sua ultima esperienza,con la serie tv “Sangue del tuo Sangue”. La radio la incontra protagonista nel 2013, del programma radiofonico e teatrale “Komicamente”, insieme a Michele Caputo, in onda su Radio Club ‘91. Nel circuito musicale, si diffonde la sua presenza in vari programmi locali. Ancora nel 2014, ricordiamo l’ospitata alla manifestazione canora “L’arcobaleno napoletano” al Teatro Sannazzaro, condotto da Nathalie Caldonazzo ed Enzo Calabrese. Questi sono solo alcuni dei momenti artistici di Anna Capasso , della quale abbiamo conosciuto la brillante personalità in una piacevole chiacchierata.
Anna, nonostante la giovane età, il tuo è già un curriculum ricco di riconoscimenti. Dal cinema al teatro, passando per la tv, la musica e la radio. Anche se immagino non sia facile, qual è il momento a cui sei più legata?
Ho un legame profondo con il musical “Quartieri Spagnoli”, che ho interpretato a sedici anni, suggellando il mio battesimo teatrale. Si tratta di una produzione dei fratelli Gianfranco e Massimiliano Gallo. Per loro nutro un enorme stima ed affetto.
In tv, hai recentemente recitato un ruolo nella serie tv, “Sangue del tuo sangue”, che risvolti ha avuto questa esperienza?
Per una donna, interpretare il ruolo di un’altra donna, che ha subìto violenza, ti coinvolge in una molteplicità di sensazioni, che spaziano dall’emozione all’imbarazzo. E’ stata un’esperienza nuova, in cui mi sono dovuta confrontare con il pensiero del marito di questa donna, con i suoi familiari. Un’implicazione delicata. Oltretutto, registicamente si sceglie la persona che somaticamente può essere accomunata alla vittima della realtà, dunque, ho immaginato più volte come potesse essere questa persona. Lavorare in questo settore, non è per nulla facile. Quest’esperienza mi ha trasmesso davvero tanto.
Nella tua carriera vanti altresì il ruolo di conduttrice. Ricordiamo ad esempio, il format, “Targati Napoli”. Che effetto fa?
Beh, non mi sento proprio una conduttrice, però mi diverto tanto. In riferimento a “Targati Napoli” difatti, si trattava di un momento di interscambio di interviste, condotte in maniera singolare, durante la guida in macchina, ma poterebbe accadere anche tra me e te. Lascio quindi ai conduttori il loro lavoro, io nasco come cantante ed attrice.
In più occasioni ti abbiamo visto testimonial di campagne di solidarietà. Credo che queste esperienze ti abbiano aperto ad orizzonti prima sconosciuti. Mi racconti un po’?
Qui davvero tocchi un mondo con me. Non ci sono parole finite per descrivere l’intensità che si prova. In particolare, il mio riferimento va all’Unicef. Il mondo fanciullesco è infinito e sebbene non abbia ancora provato l’ebbrezza di un bambino, (non essendo mamma), quando si parla di piccoli non c’è razza. Entrare in contatto diretto con una miriade di difficoltà importanti, ti lascia capire che noi non conosciamo i reali disagi. Che lamentiamo, spesso anche con ostentazione, condizioni banali. Conoscere queste dinamiche, mi ha concesso di entrare in una dimensione spirituale, prima sconosciuta.
Progetti in cantiere?
Ad ottobre sarò Maria, nel film, “Gramigna”. Una produzione per la regia di Sebastiano Rizzo, con protagonista Biagio Izzo. Una pellicola realizzata da Klanmovie di Alfonso Santoro e Vincenzo Pezone in collaborazione con Unicef grazie a Mimmo Pesce presidente provinciale di Napoli. “Gramigna” è tratto dalla storia vera, raccontata nel libro del giornalista Rai, Michele Cucuzza, insieme a Luigi di Cicco, figlio del boss della camorra dell’Agro aversano. Un ragazzo che chiede un riscatto e diventa imprenditore. Io interpreterò un ruolo drammatico, quello di Maria, moglie del fratello di Biagio Izzo. Una donna che si batte per la legalità, affinchè il figlio non incorra verso la camorra.
Anna come vedi il tuo futuro?
Ho imparato a vivere giorno per giorno, godendo del momento. Vivere adesso, ma i sogni ci sono, devono esserci. Il mio, è quello di fare sempre questo meraviglioso lavoro.