“Livro dos dias” è il nuovo lavoro discografico firmato da Tati Valle. Ci sono molti modi di raccontare un posto, i suoi gusti, suoni, usi e costumi; puoi scriverlo, fotografarlo, cucinarlo e suonarlo, ma sono convinto che la straordinaria capacità evocativa della musica sia difficilmente comparabile ad altro. Un buon libro può raccontarti in maniera assolutamente esaustiva le caratteristiche di un paese o di un popolo, ma nella solo parola, molto spesso, manca la forza emotiva della musica che unendosi alle giuste parole può veramente condurti in un viaggio meraviglioso e regalarti le sensazioni vivide di un luogo che in realtà non si conosce. Questo è quello che è successo a me ascoltando “Livro dos dias” nuovo lavoro discografico firmato da Tati Valle musicista brasiliana, ormai stabilmente in Italia, che vanta già collaborazioni più che illustri e partecipazioni a diversi concerti e festival in giro per l’Europa.
Livro dos dias è sicuramente un viaggio in un Brasile caldo di atmosfere sensuali e avvolgenti, ma l’autrice e tutti i suoi collaboratori non si sono risparmiati in quanto a sperimentazioni e contaminazioni che si possono ben riconoscere ascoltando il disco pur essendo estremamente armonizzate con il resto e non risultando mai violente all’orecchio o fuori tema rispetto a quello che si sta ascoltando. E così che la bossanova incontra influenze elettroniche o che sonorità e strumenti apparentemente molto lontani fra loro riescono a concorrere in perfetta armonia alla creazione di un pezzo.
Un disco, questo, per nulla monotono e che regalerà sicuramente una ampia gamma di emozioni musicali tutte fortemente caratterizzate dalla morbidezza e dallo spessore di una voce straordinariamente precisa e piacevole e da una ricerca musicale molto attenta e studiata, mai lasciata al caso e sempre fortemente orientata alla ricerca musicale e alla novità. E quando credi di aver capito tutto di un lavoro arrivano pezzi come “Diante de voce” con questi suoni quasi di sitar che sconvolge completamente tutto quello che credevi di sapere sulle possibilità della musica brasiliana e ti fa sentire come se non ne avessi mai ascoltata nella vita; proprio nel brano che parla della fantomatica saudade brasiliana si ritrova la massima sperimentazione musicale, che per certi versi ricorda il rock mistico, o meglio psichedelico, dei primi anni 70 senza perdere, sopratutto grazie alla voce, quella tipica connotazione sud americana e ti regala, anche solo per la durata del pezzo, la sensazione di aver capito per bene cosa accidenti è la saudade brasileira.
Per tirare le somme “Livro dos dias” è un gran pezzo di musica, adatto tanto ad un lungo viaggio in auto come il meglio del main stream sa dare, tanto ad una cenetta a due per rifinire e definire la giusta intimità dovuta da una serata del genere, così come a fare da sottofondo a momenti di convivialità di gruppo come una cena tra amici. Un consiglio spassionato, non fatevelo scappare