Pròximo di Claudio Tolcachir che firma anche la regia
Pròximo in scena al Teatro Sannazaro di Napoli , scritto e diretto da Claudio Tolcachir , con Lautaro Perotti e Santi Marìn.
Claudio Tolcachir è attore, drammaturgo, regista di nazionalità argentina vincitore del Premio Ubu come miglior testo drammatico straniero.
Pròximo è il racconto dell’amore tra Pablo ed Elian due ragazzi che vivono lontani l’uno dall’altro in paesi diversi (Spagna e Australia),ma che sono continuamente in
contatto tramite Internet.
“ Mi piace la creazione di personaggi- ha dichiarato il regista- a partire dalla creazione di pensieri , di ciò che l’attore vorrebbe fare e non fa: è questo un
elemento importante che dà ai personaggi più dimensioni sceniche.
Mi piace creare universi e linguaggi nuovi ai limiti del testo e delle indicazioni registiche, cercando di innescare negli attori l’impulso al gioco, all’invenzione tout-court.
Nel 2001 quando il nostro paese attraversava una crisi politica profonda, abbiamo deciso di dare vita a un progetto teatrale per istinto di sopravvivenza.
La crisi , anche se dolorosa, è stata uno stimolo creativo per il Teatro argentino che ha costruito dove c’erano dei vuoti.
Proximo-continua il regista- nasce dalle circostanze pandemiche che ci hanno indotto alla non frequentazione e a limitare i contatti ;
questo isolamento sociale ha ispirato il racconto che parla delle difficoltà del vivere a distanza la relazione di coppia-“.
Si può mantenere vivo un rapporto a distanza senza mai toccarsi e interagire vis- a-
vis?
Il regista dà la possibilità al pubblico di riflettere, creando personaggi non ben definiti, suscitando curiosità, interesse, cercando di far entrare a poco a poco lo
spettatore nella loro intimità .
Pablo ed Elian ci raccontano della loro solitudine , dei pregiudizi sulla loro sessualità, dei problemi familiari, confortandosi a vicenda.
I protagonisti sono due persone fragili , che non riescono a farsi carico dell’altro, che non sanno come gestire i sentimenti che li animano, non riescono a interagire con
le persone, sono dei veri orfani.
Il fenomeno sociale di giovani che si isolano dal mondo sociale , autorecludendosi nella propria abitazione, usando solo Internet come mezzo di contatto, è un disagio
sociale in continua crescita ,che prende il nome di -Hikikomori-.
Si tratta di giovani fragili a livello relazionale e ipercritici nei confronti di una società nella quale arrivano a non riconoscersi più come parte integrante.
Merito dello spettacolo è quello, grazie alla bravura di Lautaro Perotti e Santi Marìn, di emozionarci ed empatizzare con Pablo e Elian fino all’inaspettato epilogo che segnerà in maniera
definitiva le loro vite.