La cantautrice umbra Marta Fiorucci in arte Gipsy Fiorucci ha di recente pubblicato “Protagonista del finale” (etichetta San Luca Sound), il suo album di debutto, con la produzione artistica di Renato Droghetti e la supervisione di Manuel Auteri.
Le sonorità pop-rock miscelate ad un tocco di elettronica, mettono in risalto le caratteristiche vocali della cantautrice umbra.
L’album si compone di quattordici brani, alcuni inediti composti dalla stessa Gipsy con la collaborazione di importanti autori tra cui lo stesso Manuel Auteri, mentre il restante sono reinterpretazioni di canzoni del panorama italiano e internazionale.
“Protagonista del finale” segna il tuo debutto sulla scena musicale. Cosa rappresenta realmente questo lavoro per te?
«Questo disco rappresenta il sogno di una vita, una tappa molto importante e significativa della mia carriera artistica. È un album che racchiude tutte le sfaccettature del mio mondo musicale e della mia anima prevalentemente rock; un progetto che ho cresciuto con amore incondizionato giorno dopo giorno dedicandogli tutte le mie energie e curando ogni minimo particolare».
L’album vede la produzione artistica di Renato Droghetti e la supervisione di Manuel Auteri.Com’è nata questa collaborazione tra di voi?
«La collaborazione con il produttore artistico Renato Droghetti e il cantautore e discografico Manuel Auteri (Etichetta San Luca Sound) con i quali è nata una grande intesa fin da subito è stata di fondamentale importanza; un sodalizio artistico che mi ha permesso di esprimermi al meglio in tutti i sensi sia in termini di creatività che attraverso gli arrangiamenti dei brani a cui abbiamo lavorato gomito a gomito per creare un progetto che fosse completamente in linea con il mio mondo musicale e la mia personalità artistica».
Quattordici sono le tracce che compongono l’album. In che modo sono stati scelte?
«Le 14 tracce di questo disco racchiudono tutta l’essenza della mia anima con tutte le gioie e le difficoltà incontrate lungo il cammino che mi ha portato fino a qui e oltre gli inediti scritti in collaborazione con diversi autori sono presenti anche 5 famose cover del panorama internazionale a cui tengo particolarmente come il colosso mondiale “Imagine”, “Shattered” in omaggio alla grandissima Dolores O’Riordan e “What’s Up” che mi ha accompagnato in molti momenti importanti della vita. Tra gli inediti più intimi e significativi dell’abum troviamo “Specchi di Luce” inno dedicato alla musica e alle emozioni che da sempre riesce a trasmettermi, “Protagonista” che descrive le difficoltà e gli stati d’animo riscontrati nell’inseguire il proprio sogno senza mai arrendersi e “Attimi per attimi” che la definirei una ballata d’amore struggente e malinconica».
Come sono nati i brani inediti?
«I brani inediti sono nati da varie collaborazioni artistiche e in diversi momenti, per esempio “Attimi per attimi” è stato scritto insieme al cantautore e discografico Manuel Auteri di un momento di creatività in studio mentre stavamo lavorando e come sempre gli arrangiamenti del produttore artistico Renato Droghetti hanno fatto il resto donando al brano un sound capace di sprigionare energia dirompente fin dal primo istante».
Hai programmato anche una tournée?
«Più che una Tournèe vera e propria per i prossimi mesi ci sono in vista molti impegni che mi vedono alle prese con Live volti alla presentazione dell’album in diverse città Italiane, eventi importanti ai quali parteciperò in qualità di ospite».
Quanto è importante la dimensione live?
«La dimensione live è molto importante in quanto è attraverso di essa che viene fuori l’espressione e la personalità più vera di un’artista che ha l’opportunità di emozionare o meno il pubblico che ha davanti con la propria musica, cosa di fondamentale importanza per raggiungere una carriera di successo che duri nel tempo».
Hai mai pensato di proporti ad un talent? Cosa ne pensi al riguardo?
«Riguardo ai Talent posso dire che offrono una grandissima visibilità e in un brevissimo tempo ma penso anche che siano una lama a doppio taglio che va saputa gestire bene… e comunque per quanto mi riguarda ho sempre preferito la lunga gavetta fatta di duro lavoro e sacrifici e questo alla fine paga in qualche modo perché quello che riesci a costruire si basa su fondamenta solide e non su false illusioni come capita spesso».
Come ti sei avvicinata alla musica e chi o cosa ti ha spinto a continuare, fino alla pubblicazione di questo disco?
«La passione per la musica mi accompagna praticamente da sempre e penso che mio padre abbia avuto un ruolo fondamentale in questo, infatti essendo anche lui un appassionato fin da quando ero piccola passavamo ore insieme nel salotto di casa ad ascoltare musica di tutti i generi; rock, Blues, musica classica, Jazz e tanto altro.. e per me era sempre una grande gioia; una passione che è cresciuta dentro di me giorno dopo giorno e che mi ha permesso di avere sempre la forza di inseguire il mio “sogno” anche nei momenti in cui non è stato facile. Posso dire che “Protagonista del finale” è nato grazie ad un percorso fatto di amore, tenacia, crescita artistica e duro lavoro senza mai perdere di vista il faro che avevo davanti agli occhi anche quando non riuscivo a vederlo».
Come mai ha scelto come nome d’arte Gipsy?
«Il nome d’arte “Gipsy” nasce dal fatto che negli anni mi sono spesso sentita una “gitana della musica” viaggiando e spostandomi da una città all’altra per impegni musicali vari e poter coltivare al meglio le mie aspirazioni».
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Ci sono molti progetti per il futuro oltre la promozione in corso del disco tra cui: il videoclip del prossimo singolo estratto che uscirà tra Marzo e Aprile, importanti serate live per esprimere la mia creatività al meglio e poter arrivare ad un pubblico più ampio e continuare la realizzazione di altri brani inediti ai quali sto già lavorando con la mia etichetta discografica San Luca Sound… l’augurio più grande che posso farmi è che questo primo disco e gli altri che ci saranno possano arrivare al cuore delle persone questo è quello che conta veramente per me».