Dopo il grande favore della critica e il gradimento degli addetti ai lavori e del pubblico riscosso dal corto Storia di un attimo, girato nell’Istituto Penitenziale Minorile di Airola (Bn), interpretato da Vincenzo Soriano, D’Aria e sette giovani detenuti che hanno rappresentato i sette vizi capitali, l’Associazione no profit Orfani della Vita ha già prodotto un secondo corto dal titolo Prima del silenzio, incentrato sulla violenza alle donne e sulle difficoltà delle Case Famiglia ad accudire bambini abbandonati e maltrattati. Un’altra occasione per dimostrare la sensibilità, l’impegno civile e la vicinanza dell’attore Vincenzo Soriano e della cantautrice D’Aria a tutte quelle tematiche a carattere umanitario e sociale.
Filo conduttore della storia la violenza che in silenzio subiscono tante donne costrette dalle necessità e dalle circostanze a non ribellarsi e a soffrire interiormente. Il soggetto e la sceneggiatura sono stati scritti dallo stesso Kader Alassane con la collaborazione di D’Aria, la fonica è stata curata da Gires, l’aiuto regista è stato Gfamily Sogbossi, le musiche sono state selezionate da D’Aria e Alassane mentre la colonna sonora è l’omonimo brano scritto ed interpretato dalla cantautrice D’Aria, presidente dell’Associazione. Kader Alassane è balzato alla popolarità internazionale dopo aver girato, come attore, il film pluripremiato Là-Bas. La pellicola racconta la storia di Rita, condannata a 30 anni di carcere per un errore giudiziario, e di suo figlio Marco, di 12 anni, che in seguito alla vicenda familiare andrà a vivere in una Casa Famiglia. Rita era sposata con un uomo violento, Umberto, che la picchiava continuamente e che intratteneva una relazione clandestina con un’altra donna, circostanza, questa, che faceva soffrire moltissimo madre e figlio. Una sera Rita prepara la cena ed apparecchia con cura la tavola. Umberto entra in casa, si dirige verso il mobile-bar, prende una bottiglia di whisky, ne beve un sorso e la porta a tavola. Si inizia a mangiare e puntuale scoppia un litigio tra i coniugi, che diventa pesante e violento: Umberto cerca di colpire la moglie, Marco si alza per difendere sua madre, afferra la bottiglia di whisky e colpisce a sua volta il padre alla testa. Tutti pensano che la responsabilità sia di Rita, la quale in sede processuale viene condannata a trent’anni, invece Marco viene dato in affidamento. Tra vari colpi di scena il finale sarà tutto da vedere.
Le riprese sono state effettuate tra Bucciano, Airola, San’Agata dei Goti e Pozzuoli, grande l’entusiasmo delle detenute del Carcere Femminile che hanno partecipato al progetto, bello il coinvolgimento dei bambini della Casa Famiglia “La Casa del Pony”, che si sono sentiti protagonisti di una bella esperienza, soddisfatto l’attore Vincenzo Soriano per il lavoro svolto. L’attore Vincenzo Soriano, 43 anni, napoletano, volto noto de La squadra 3, reduce dai set di Impepata di nozze e Con tutto l’amore che ho, una pellicola incentrata sullo stalking in uscita nei prossimi mesi, si sta interessando molto del sociale proprio come momento di riscatto della sua triste infanzia. Saranno presenti in conferenza stampa, il Dott. Tommaso Contestabile, provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Campania, il Dott. Giuseppe Centomani, Capo Dipartimento della Giustizia Minorile, la Dott.ssa Stella Scialpi, Direttrice della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, tante autorità e personaggi del mondo del giornalismo e della cultura.