Ieri, 28 settembre alle ore 18.00, presso la libreria IoCiSto, è stato presentato il romanzo Parthenope inferno celeste Ovvero i molteplici volti dell’umanità di Silvana Campese, Edizioni Phenix Publishing, pag. 168, 14 euro. All’incontro erano presenti oltre la scrittrice: Fiorella Franchini e Nino Daniele. Le letture sono state affidate a Leda Conti.
Il romanzo scandisce il ritmo di una saga familiare, quella degli Esposito-Cantalamessa di Napoli a partire dalla fine della Prima Guerra Mondiale agli albori del Terzo Millennio.
Attraverso vite, vicissitudini,passaggi epocali e molteplici eventi quali gli anni di piombo, il terremoto dell’80, la guerra del Golfo e, seguendo le esperienze umane dei numerosi personaggi, l’autrice delinea un quadro storico-politico dell’epoca in cui si svolgono i fatti. La Campese non ricostruisce cronologicamente l’iter familiare ma utilizza la memoria e la narrazione delle protagoniste: Carmela, sua figlia Maria e sua nipote Justine.
La scrittrice coglie l’occasione per descrivere i vizi e le virtù del popolo napoletano e ciascun personaggio diventa un archetipo universale dell’umanità.
Tutto il romanzo è un canto nostalgico per Napoli con la sua luce e le sue ombre, i suoi colori, sapori, profumi. Napoli per la Campese è una cartina tornasole, cioè funge da barometro nel darci segni, premonizioni del bene e del male e forse anche la prova tangibile di qualcosa che sta per essere o per accadere nel mondo. Questo concetto viene spiegato al meglio nell’introduzione del romanzo e dalla vive voce dall’autrice durante l’incontro: «Napoli è un mondo dove si trova di tutto. È una cartina al tornasole dove si possono cercare riscontri, prove di ciò che accade o può accadere nel mondo. La parola tornasole richiama alla memoria il fiore del girasole. Pochi sono a conoscenza che la sua parte esposta all’ombra ha una crescita più veloce e vigorosa rispetto al lato esposto al sole ed è proprio attraverso l’ombra che il girasole si innalza nei campi :il moto verso il sole è secondario».
Per Fiorella Franchini i personaggi femminili del romanzo sono vincenti a cominciare da Maria che è Partenope per non parlare di Carmela, Angela, Justine… mentre i personaggi maschili rappresentano le ombre della città di Napoli, quelle sfumature tendenti al grigio dove è più difficile una netta distinzione tra bene e male.
Per Nino Daniele il romanzo è intenso, vario, accurato nella scrittura e mostra come la nostra identità è all’interno delle relazioni. È un libro che riconosce il valore della memoria e anche le conflittualità che convivono nella città di Napoli.
Silvana Campese è una scrittrice napoletana, attivista con il nome di Medea nel gruppo femminista delle Nemesiache di Lina Mangiacapre-Nemesi. Ha pubblicato il romanzo Prisma e la raccolta di racconti Strada facendo, l’epistolario tenuto con l’amico-poeta Lello Agretti Contrappunto per soli timpani e oboe ed il romanzo fantapolitico dal titolo Il ritorno di Cisarò. Ha collaborato per diversi anni con la rivista Mani-Festa.