Presentato a Napoli, presso l’ex Ospedale della Pace di via dei Tribunali, il romanzo “Il Muro Di Napoli” di Giovanni Calvino e Giovanni Parisi (ed. Homo Scrivens), nell’ambito della fiera “Ricomincio dai libri”, con una interessante e indovinatissima lettura drammatizzata dal giovane attore/autore/regista salernitano Roberto Pappalardo. Con, oltre lo stesso Pappalardo, Carlo Damasco, Patrizia DI Martino e Rebecca Furfaro.
Il Muro Di Napoli è una parabola sul popolo napoletano alla vigilia della cacciata degli occupanti nazisti nel ’43 (le gloriose Quattro Giornate di Napoli). In una quotidianità fatta di miseria, bombardamenti, morti, reduci e borsa nera, si sparge in città la notizia che, dopo gli Americani, stanno per arrivare i Russi che – per reclamare la loro parte di bottino – sono intenzionati ad erigere un muro che dividerà in due la città: un muro di Berlino ante-litteram… Di qui le reazioni diverse e paradossali di un popolo che sembra aver perduto la sua umanità ma che al momento opportuno sa riscattarsi.
“Nello scrivere la riduzione drammaturgica – dice Roberto Pappalardo – mi sono concentrato sulle vicissitudini di una sola famiglia, che incarna poi le ansie e le aspirazioni di tutti i Napoletani. Sono personaggi eduardiani e malapartiani al tempo stesso. Di Eduardo conservano la dimensione familiare (e di conflitti in famiglia qui non ne mancano), ma sono più proiettati verso l’esterno, in un contesto drammatico che non risparmia nessuno. Scrivendo questo testo, ho capito che in guerra non c’è spazio per l’eroismo. Ognuno si muove per opportunismo, per avere salva la propria “pelle”, sicché anche gli atti più nobili si macchiano di egoismo”.
Tra questi due estremi si muove “Il Muro Di Napoli”, tra eroismo ed egoismo, idealismo e pragmatismo, tragedia e commedia (numerosi i passi veramente divertenti). Elementi che poi fanno l’ossatura del popolo napoletano. Un libro da leggere, uno spettacolo teatrale che certamente non perderemo.