Torna il Premio Napoli, lo storico riconoscimento alla letteratura italiana, che per la sua 64esima edizione ritrova uno spirito colto e al contempo popolare. Sarà il pubblico, infatti, a decretare i vincitori nelle categorie “Narrativa”, “Poesia” e “Saggistica”, a partire dalle terne finaliste selezionate da una giuria tecnica presieduta dall’avvocato Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione Premio Napoli che afferma: “Il nostro lavoro è anche finalizzato alla promozione della cultura letteraria come strumento di costante dialogo tra Palazzo reale e periferie e viceversa. La Fondazione è nata come un presidio di cultura sul territorio e deve sempre più rappresentare un laboratorio di idee e di attività che metta in relazione armonica realtà distanti”.
Nato nel 1954, il Premio Napoli ha insignito prestigiosi autori della storia culturale contemporanea. Costituisce un unicum nel panorama culturale italiano, sia perché, a differenza di altri riconoscimenti promossi da privati, è promosso da una Fondazione costituita da soggetti pubblici (Comune di Napoli, Regione Campania, Città metropolitana, Camera di Commercio), sia perché animato da migliaia di “giudici lettori”. I riconoscimenti saranno consegnati nel corso della cerimonia che si svolgerà il 18 dicembre 2018 al Teatro Mercadante.
I libri e gli autori finalisti: per la sezione Narrativa i finalisti sono: “Mio padre la rivoluzione” (Minimum Fax) di Davide Orecchio, “Ipotesi di una sconfitta” (Einaudi) di Giorgio Falco e “Leggenda privata” (Einaudi) di Michele Mari; per la sezione “Poesia” “Prova d’inchiostro e altri sonetti” (Aragno) di Mariano Baino, “La pura superficie” (Donzelli) di Guido Mazzoni, “Rifrazioni” (Mondadori) di Elio Pecora; infine per la sezione “Saggistica” “L’invenzione del globo” (Einaudi) di Matteo Vegetti, “Stranieri residenti” (Bollati Boringhieri) di Donatella Di Cesare, “Sillabario dei malintesi” (Marsilio) di Francesco Merlo.
Per l’edizione 2018 sono state effettuate 1.324 iscrizioni sul sito www.premionapoli.it per diventare “giudice lettore” e avere così la possibilità di votare i finalisti della 64esima edizione del Premio Napoli. È stato possibile registrarsi fino al 15 giugno scorso sia come giudice lettore singolo, sia come parte di un comitato, guidato da un coordinatore. Ogni giudice lettore ha avuto la facoltà di iscriversi per una sola sezione: “Narrativa”, “Poesia” o “Saggistica”.
Tra le 1.324 iscrizioni rientrano 80 comitati, creati soprattutto dagli allievi di diverse scuole di Napoli e della provincia: dai licei scientifici Labriola e Mercalli al liceo classico Umberto, dal liceo musicale Boccioni-Palizzi alla scuola militare Nunziatella, dal liceo scientifico Brunelleschi di Afragola all’istituto comprensivo 7° Pergolesi di Pozzuoli. Anche quest’anno si conferma la presenza dei comitati di giudici lettori nelle carceri di Poggioreale e Secondigliano, dove la Fondazione Premio Napoli da tempo è impegnata nella realizzazione e nella diffusione di percorsi culturali inediti. A rimarcare il carattere popolare e territoriale del Premio Napoli sono anche i comitati di lettura nati nelle periferie, tra i quali risultano l’associazione dei Maestri di Strada, il Centro Mamu di Ponticelli, la libreria “La Scugnizzeria” curata da Rosario Esposito La Rossa.
Il compito del giudice lettore consiste nel ritirare i libri della sezione prescelta nella sede della Fondazione Premio Napoli. Ha l’obbligo di leggerli e di assegnare via web un singolo voto per uno dei testi finalisti. È possibile esprimere la propria preferenza anche recandosi nella sede della Fondazione e accedendo alla modalità di votazione elettronica assistita. I giudici lettori, inoltre, possono partecipare agli incontri con gli autori e ad altri eventi organizzati dalla Fondazione, nonché farsi promotori di idee e progetti da sottoporre per la valorizzazione della lettura e delle iniziative culturali.
Alle tre sezioni votate dai giudici lettori si affiancheranno tre categorie speciali: “Internazionale”, “Cultura” e “Drammaturgia contemporanea”. In queste tre categorie a indicare i vincitori sarà soltanto la giuria tecnica presieduta da Domenico Ciruzzi e formata da quindici membri: lo scrittore e “paesologo” Franco Arminio, l’autore e produttore televisivo Stefano Balassone, lo sceneggiatore e regista Maurizio Braucci, il giornalista del quotidiano “la Repubblica” Antonio Gnoli, i giuristi Alfredo Guardiano e Sergio Moccia, il medico, poeta ed editore Eugenio Lucrezi.
Diversi i docenti universitari in giuria: Chiara Ghidini (Università L’Orientale di Napoli), Massimo Fusillo (Università degli Studi dell’Aquila), Bruno Moroncini (Università degli Studi di Salerno), Ermanno Paccagnini (Università cattolica del Sacro Cuore di Milano), Matteo Palumbo (Università di Napoli Federico II), Monica Ruocco (Università L’Orientale di Napoli), Pasquale Sabbatino (Università di Napoli Federico II) e Paola Villani (Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa).