“Poker” del drammaturgo inglese Patrick Marber (versione italiana di Carlo Sciaccaluga) con Francesco Montanari, regia di Antonio Zavatteri in scena al Teatro Sannazaro di Napoli.
L’ambientazione è quella di un ristorante londinese gestito da Stephen (Antonio Zavatteri), con lui lavorano il cameriere Pollo (Francesco Montanari), Frankie (Aldo Ottobrino), Sweeney il cuoco (Alberto Giusta). Si preparano come di consuetudine a giocare a poker tutta la notte, ma l’entrata in scena di Ash (Massimo Brizi) amico di Carl (Matteo Santucci) figlio di Stephen sconvolgerà inesorabilmente i loro precari equilibri. Tutti i personaggi sono attanagliati dal demone del gioco, che diventa una ossessione tale da condizionare pesantemente le loro vite, al punto che anche quando riescono a vincere sono in realtà dei perdenti per la loro fragilità e debolezza. L’autore caratterizza molto bene ogni singolo personaggio: Stephen domina su tutti gli altri con la sua precisione maniacale e la disciplina, Pollo con la sua cieca stupidità e il suo incrollabile entusiasmo vorrebbe aprire un ristorante, Sweeney anela a uscire dalla disperazione in cui versa per amore della figlia, Frankie sogna di diventare giocatore professionista, Carl rappresenta il figlio ribelle e guerrafondaio, Ash il giocatore professionista astuto e cinico.
Il testo pur essendo pervaso da profonda amarezza riesce a tratti a farci sorridere delle debolezze umane. Interprete d’eccezione del sognatore Pollo il fascinoso Francesco Montanari che si è imposto all’attenzione del pubblico televisivo con la serie tv “Romanzo criminale”. Molto forte il feeling degli attori in scena che riescono a mantenere un ritmo sostenuto con un testo non facile. Le scene e i costumi di Laura Benzi rendono bene il degrado in cui versano i protagonisti.