L’estate è ormai finita ed il bilancio di questo 2018 risulta non essere proprio roseo: mediamente le vacanze sono state poco godute tra incidenti vari e brutto tempo, tanto da far venire voglia agli italiani di rifare i bagagli e ripartire subito verso nuovi lidi. In realtà questo non è solo il desiderio di chi ha fatto delle vacanze che si sono rivelate un vero buco nell’acqua, oppure, di chi non è proprio neppure partito, ma è stato scientificamente provato che più di tre settimane l’anno di ‘stop dal lavoro’ sono associate a minore rischio di morte nel lungo termine.
Questo è infatti quanto è emerso da uno studio finlandese che sarà presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia e sarà pubblicato sulla rivista The Journal of Nutrition, Health & Aging.
La ricerca ha coinvolto 1222 maschi tutti con almeno un fattore di rischio cardiovascolare (ad esempio fumo, sovrappeso, colesterolo alto, ipertensione) il cui stato di salute è stato seguito per alcuni decenni. Il campione è stato diviso in due sottogruppi: ‘intervento’ e ‘controllo’. Il gruppo ‘intervento’ doveva intraprendere drastici cambiamenti dello stile di vita, smettendo di fumare, facendo sport, perdendo peso. Si è quindi notato che sebbene nei primi anni questo cambiamento di stile di vita aveva ridotto il rischio cardiovascolare del 46% rispetto al gruppo di ‘controllo’, si è poi costatato che a lungo termine la mortalità era paradossalmente più alta.
Esaminando allora altri fattori (quali ad esempio la qualità e quantità di sonno, la quantità di lavoro e vacanze annue) è emerso che chi in un anno prendeva meno di tre settimane di vacanze aveva un rischio di morire del 37% maggiore di chi andava in vacanza per più di tre settimane.
“Non si può pensare che avere uno stile di vita sano possa produrre un effetto compensatorio sulle conseguenze negative di troppo lavoro e di mancanza di vacanze – avverte l’autore del lavoro Timo Strandberg dell’Università di Helsinki – le vacanze possono avere un potente effetto anti-stress protettivo per la salute a lungo termine”.