“Identikit Di Un Ribelle” (Rizzoli), è l’autobiografia di Piero Pelù, scritta a quattro mani con Massimo Cotto, che verrà presentata al pubblico il 17 aprile a Firenze (La Feltrinelli Red di Piazza della Repubblica 26) e il 20 maggio a Milano (Feltrinelli di Piazza Piemonte).
“Identikit Di Un Ribelle” raccoglie la storia di un’evoluzione, la confessione di un ragazzo di strada divenuto uomo in rivolta, di un musicista che scava nella sua anima gitana per ricordarci che la disobbedienza non è un gioco da ragazzi né l’ultima spiaggia di chi non ha più nulla da perdere. Opporsi alle ingiustizie è un preciso dovere morale, una necessità. Perché come ci ricorda Piero “Ribellarsi non è eroico. È vitale”.
Pierò Pelù ha dedicato ogni ora dei suoi giorni alla divinità più esigente che il suo cuore pagano potesse venerare: la Dea Musica.
Per lei ha trascorso notti insonni a limare versi, ha girovagato per il mondo esibendosi con la stessa passione nei club più intimi e sui palchi dei principali festival internazionali. Al fianco dei Litfiba e in solitaria, Piero ha attraversato da protagonista oltre trent’anni di storia della musica italiana, contribuendo in modo significativo alla nascita della scena rock contemporanea.
I suoi live adrenalinici lo hanno messo più volte a rischio, i suoi attacchi frontali ai potenti di turno e le sue grida di rabbia contro le organizzazioni mafiose gli sono costati cari: minacce, gogne mediatiche e addirittura il divieto di esibirsi in Sicilia.
In queste pagine Piero si racconta a ruota libera, esorcizzando le sue paure e confidando i suoi timori.
Primo fra tutti l’incubo delle droghe pesanti, che sono un grande mezzo di potere delle mafie, che ciclicamente minacciano l’esistenza delle generazioni più a rischio e che hanno coinvolto persone a lui care.