“A cuore spento” il nuovo singolo di Simone Barotti, inserito nell’Ep “Nel disordine che c’è”, è attualmente in rotazione nelle radio italiane. Il brano del cantautore romano racconta la sofferenza di chi perde una persona cara. Dal punto di vista musicale l’arrangiamento è tendenzialmente elettronico, con un intro dalle contaminazioni orientali. Come per il primo singolo “Nel disordine che c’è” anche per “A cuore spento” è stato realizzato un videoclip che vede Valentina Ventriglia protagonista. La partecipazione alle selezioni del talent show X Factor e i giudizi incoraggianti ricevuti spingono Simone Barotti a continuare, prendendo parte a diverse manifestazioni musicali tra cui l’Umbria Rock Festival nel 2011.
Nel nuovo singolo “A cuore spento”, inserito nell’Ep dal titolo “Nel disordine che c’è” esprimi le intense emozioni del cuore di chi vive il percorso di malattia prima, la perdita poi di una persona cara. Sono sentimenti che hai vissuto personalmente?
«A cuore spento è un brano molto intimo. Ho faticato molto nel decidere di proporlo come singolo. Posso dirvi che ovviamente racconta di me e delle mie esperienze proprio come il resto dei brani del disco».
Il brano “Nel disordine che c’è” è uno sfogo scaturito dalla delusione di un rapporto complicato, un pezzo allegro la cui musica è una samba rock coinvolgente. Quanto ti sei divertito?
«“Nel disordine che c’è” è un vulcano. Quando la proponiamo dal vivo poi è un fiume in piena. La gente canta e balla con me. Sì è un pezzo divertentissimo e coinvolgente».
“Il Cerchio” è il tuo primo Ep. Che valore ha avuto per Simone Barotti artista?
«Il Cerchio è stata una scommessa vinta sotto ogni aspetto. Partimmo in sordina con il primo singolo addirittura senza un videoclip a sostegno. Alla fine della promozione del disco avevo nel curriculum una tournée nei teatri, l’apertura di spettacoli di artisti del calibro di Tosca e Antonio Giuliani, due videoclip e soprattutto più di 1300 download del disco portati a casa. Ha avuto un grandissimo valore per me».
Nel 2010 con il brano “Diretto a che ne so” arrivi alle semifinali del premio “Mia Martini” e poi vieni selezionato per l’Umbria Rock Festival 2011. Due eventi importanti che hanno segnato l’inizio del tuo percorso cantautorale. Cosa hanno rappresentato per la tua carriera?
«“Diretto a che ne so”, scritto con Daniele Mercuri, è stato determinante per la mia carriera. Mi ha permesso di partecipare a questi due grandi eventi. Il premio Mia Martini è stata un’esperienza meravigliosa anche dal punto di vista umano, perché ho avuto l’occasione di conoscere delle persone fantastiche con cui sono ancora in contatto. L’Umbria rock Festival è stato un altro passo decisivo».