“Peace Please – Controcanti di Natale dal mondo” è lo spettacolo con la direzione artistica di Rosalba Di Girolamo in scena nella Chiesa Sant’Agostino degli Scalzi di Napoli, un
progetto di Baba Yaga Teatro, terzo capitolo della rassegna “Natali erranti” nell’ambito di “Natale in Terza”,
manifestazione promossa e finanziata dalla Terza Municipalità del Comune di Napoli.
Enzo Attanasio, Antonello Cossia, Rosalba Di Girolamo, Cristina Donadio, Peppe Lanzetta, Annalisa Madonna, Jennà Romano,
Marcello Squillante, Gianluca Rovinello e Imma Villa, artisti di qualità,
accompagnano gli spettatori in un immaginario viaggio per il mondo nel giorno di Natale, tra voce e musica, partendo dalle radici partenopee con brani tratti da Domenico
Rea e Raffaele Viviani, fino ad arrivare alle parole del poeta palestinese Mahmoud Darwish e alle testimonianze di Gaza.
Lo spettacolo, infatti, si pone di traverso rispetto alla tipica retorica natalizia (fortemente denunciata nella stridula e stonata versione di Jingle Bells che chiude la scaletta),
che ogni anno, per un mese, vuole nascondere sotto al tappeto del buonismo e del perbenismo la cruda realtà dei fatti di un mondo che vede tanti natali diversi,
da quelli mercificati e segnati dal consumismo più sfrenato.
Esemplare, in tal senso, l’ironia sferzante di Italo Calvino nel suo racconto “I figli di babbo Natale”, interpretato da Enzo Attanasio e Rosalba Di Girolamo,
quelli che si trascorrono sotto ai bombardamenti o tra le onde di un mare che si fa cimitero, di cui si fa voce Peppe Lanzetta con il suo brano “Mediterraneo”, musicato da Jennà Romano.
Peace Please – Controcanti di Natale dal mondo, dunque, intende accendere la luce su storie vicine e lontane, ma che riguardano tutti, attraverso l’arte di
attori e musicisti.
Questi, passando da un genere all’altro e servendosi della voce e di una vasta gamma di strumenti, come la fisarmonica, la chitarra, l’arpa, il
mandolino, il glockenspiel, l’oud,
conducono lo spettatore in un viaggio musicale internazionale, in cui si alternano sonorità della tradizione popolare
napoletana, mediorientale e latina,
fino alla chitarra lisergica che accompagna l’interpretazione del racconto “La stella” di Arthur C. Clarke da
parte di Antonello Cossia.
Un vero e proprio giro del mondo in un’ora e mezza che si fa veicolo di riflessione e conoscenza di ciò che ci circonda e
dell’altro/altrove,
perché se è vero che lo spirito del Natale sta nella condivisione, questa non può avvenire senza una presa di coscienza
collettiva.