Unica data campana per il nuovo tour estivo di Patti Smith, un sold-out preannunciato quello dell’altra sera al Teatro Grande degli Scavi di Pompei.
La profetessa del rock, la poetessa punk è entrata sul palco insieme ai musicisti, evitando quelle entrate ad effetto: «Oggi ho avuto una bellissima giornata a Napoli e avrò una bellissima serata a Pompei. Sono molto grata di essere qui con voi e questa canzone si chiama Grateful».
Esordisce così Patti Smith presentando l’elegiaca canzone presente in Gung Ho (2000), una rinuncia al mondo materiale, “La nostra è solo un’altra pelle che semplicemente scivola via. Puoi alzarti al di sopra di essa, cambierà rapidamente“, soltanto per far sentire il suo amore per il suo pubblico che la sostiene da anni e che, durante tutto il live, si è premurata di ringraziare più volte, mostrando come anche la gentilezza può dirsi rock.
É un live tra nostalgiche cover e hit dell’artista, di una carriera ammantata dalla sua chitarra aggressivamente virtuosistica esplorando gli angoli più remoti del punk, rock, blues, jazz-rock non perdendo mai la sua pura potenza.
Dopo Redondo Beach, un presunta canzone sull’amore lesbo su cui Patti ha sempre asserito ai suoi concerti, si mette gli occhiali:«Ah, eccovi! Quest’anno cade il 25esimo anniversario della dipartita del mio amico e insegnate, poeta e attivista Allen Ginsberg, queste sono le sue parole».
Footnote to Howl è la poesia che legge con veemenza, un vero grido di protesta: ‘Santi gli sconosciuti, mendicanti, sodomiti e sofferenti. Santi gli orrendi angeli umani! Santa mia madre nel manicomio!’.
Poi canta dei classici di Bob Dylan, si lancia in una versione vertiginosa di un classico degli Stooges, I Wanna Be Your Dog, parla di Neil Young e della sua After the Gold Rush: «Molto tempo fa, quando il Vesuvio eruttava, quando i dinosauri camminavano sulla terra, ho sentito Neil Young cantare una canzone. Avevo circa 20 anni e pensai fosse una canzone così bella e profetica riguardo le sorti dell’ambiente e di ciò che sta accadendo al nostro mondo e a tutte le violazioni che stiamo infliggendo a Madre Natura e di come potremmo salvarci. Era circa il 1972 o 73, non ricordo bene, ma penso spesso a quanto fosse profetica questa canzone. Grazie Neil e scusa per non aver agito in tempo».
Altri brani hanno enfatizzato la bravura dei membri della band Jay Dee Daugherty alla batteria, Tony Shanahan alla tastiera e al basso e suo figlio Jackson alla chitarra, tutte le canzoni hanno avuto il loro momento per brillare, ognuna magnifica a modo suo.
Qualcuno dal pubblico le grida: “Bella!” e inaspettatamente risponde con vanità o è solo una malcelata ironia: «Sono un po’ spossata stasera, ma fa così caldo che non ho potuto indossare la mia bella giacca, mi dispiace! Appena l’ho messa, immediatamente ho cominciato a sudare, ma sono felice di vedervi a prescindere da quello che indosso!» e continua «Questa canzone è un po’ come la dualità della vita perché comprende molta della nostra sofferenza e molta della nostra gioia, un po’ come la vita. Dobbiamo accettare che, nella bellissima totalità della vita, è compresa anche la morte e, quando i nostri amici e i nostri cari muoiono, restano comunque vivi nella nostra memoria e questa canzone riguarda la memoria delle persone a noi care, ma riguarda anche la nostra stessa forza vitale» e intona la struggente Beneath the Southern Cross, scritta dopo la perdita di suo marito, Fred “Sonic” Smith degli MC5.
Patti è un talento selvaggio con la sua scrittura dal cuore pulsante e sanguinante, brani intensi, disperati, arrabbiati, pieni di speranza e pieni di intenti come Boy cried wolf: «Vorrei dedicare questa canzone a tutti i genitori che hanno perso i loro figli a causa della nostra insensata cultura delle armi, specialmente nel mio paese. Pensate a tutti i bambini che hanno perso la vita a causa della facilità con cui è possibile reperire fucili, ak47. Io stessa sono madre e non riesco a immaginare come possano sentirsi i loro genitori e questa canzone è per loro».
La sua voce è perfetta, la sua eleganza e potenza rimane umile, piena di riverenza per la musica e rispetto per la sua band incredibilmente talentuosa. La sua è una performance intrisa di dualità: una personalità graffiante, aggressiva, decisa domina i testi canori, ma non appena la musica si arresta, questa fa spazio ad un tono gentile e confidenziale, che rende intimo il dialogo con il pubblico, per affermare con medesima decisione le rivendicazioni sociali di cui si fa portavoce.
«Questa mattina, racconta Patti Smith, ero con la mia cara amica e agente a Napoli, ero molto emozionata perché per mesi ho sognato di andare a visitare la tomba di Virgilio, che è per me uno dei posti più belli di Napoli e quella di Leopardi, ma erano chiusa! Ciò significa solo che tornerò molto presto, quando sarà aperta di nuovo. Se non ci siete stati, è veramente un posto meraviglioso. È un posto sacro senza alcun riferimento religioso. É un luogo pieno di grazia, probabilmente perché dedicato alla poesia e ai poeti stessi». E in onore del nostro grande poeta, Patti legge in inglese l’Infinito, scusandosi dopo di aver fatto qualche errore perché visibilmente nervosa, non avendola mai letta a voce alta davanti a un pubblico così gremito.
E Patti chiude il suo live pompeiano con quattro delle canzoni iconiche Pissing in a River, Because The Night, Gloria e People Have the Power compiendo un’impresa straordinaria, trasformando quello che avrebbe potuto essere solo un altro concerto estivo in qualcosa di molto di più; un inno alla vita, un’esibizione che arriva forte e chiara a tutti, in grado di scuotere la platea dal torpore e dalle assuefazioni al grido di «Poeple have the power to dream, to rule, to wrestle the world from fools.» in una dimensione che, per qualche ora, è parsa fuori dal tempo.
Ad ogni modo è stato uno spettacolo. Uno spettacolo che capita una sola volta nella vita.
Scaletta
Grateful
Redondo Beach
Footnote to Howl ( Poesia di Allen Ginsberg)
My Blakean Year
The Wicked Messenger (Bob Dylan cover)
One Too Many Mornings (Bob Dylan cover)
Nine
Dancing Barefoot
Beneath the Southern Cross
Walk on the Wild Side (Lou Reed cover)
Boy Cried Wolf
After the Gold Rush (Neil Young cover)
L’Infinito (Poesia di Giacomo Leopardi)
Pissing in a River
Because The Night
Gloria
People Have the Power