Il rock italiano al femminile, per dire, da Gianna Nannini in giù, non è che sia denso di perle memorabili.
Poi è capitato che negli anni Novanta, grazie a Carmen Consoli e Paola Turci, le cose si rimettessero in pari e sembrava davvero un fatto nuovo, fresco, inedito. Paola Turci oggi con Io Sono celebra i 30 anni di carriera affiancando 12 canzoni del passato completamente riviste in un’inedita veste acustico-elettronica a 3 brani inediti: “Io sono”, “Questa non è una canzone” e “Quante vite viviamo”. Ci sono le più memorabili, da Bambini (vincitrice Nuove Prioposte Sanremo 1989) a Volo Così, il suo punto commerciale probabilmente più alto.
Il singolo “Io sono”, scritto con Francesco Bianconi e Pippo Rinaldi “Kaballà”, mostra molto dell’universo in cui si muove Turci oggi. La produzione artistica è stata affidata a Federico Dragogna (Ministri, Le Luci della Centrale Elettrica, Iori’s Eyes). Collaborazioni interessanti che meritano un approfondimento.
Che cosa ti ha portato a voler cantare Io Sono?
«Merito di Francesco Bianconi che conosco da parecchio e con cui ho collaborato già. La canzone rappresenta quella che vedete in copertina, è il mio modo di dire: ho finito di nascondermi, basta con le fragilità, se ci sono rughe ve le mostro perché sono una donna felice.»
A cinquant’anni come ci si sente ad avere una storia alle spalle?
«Mi ritengo fortunata, privilegiata, con questo disco sto facendo un passo in avanti, nel senso che mi piace l’idea di fare ancora dischi. Ma allo stesso tempo mi fa effetto pensare di stare attraversando con una sola uscita 30 anni di musica. Lo faccio in un modo nuovo, ora è un altro mondo rispetto a quando ho iniziato.»
Hai nostalgia o sei speranzosa?
«Nel campo musicale mi rendo conto che oggi ci sono tempi più stretti e necessità di immediatezza. Bisogna scrivere canzoni con mezza strofa e subito il ritornello. Prima c’era la possibilità di scegliere, di poter far male qualcosa e ti veniva dato il tempo di riparare. Ho fatto singoli per due anni prima di pubblicare un album intero, cose impensabili oggi. Erano anche contratti diversi, io senza aver dimostrato niente ho iniziato con un contratto di 5 anni. Ma ho molto entusiasmo per la tecnologia e quello che ci permetterà di fare in futuro. Quindi sono molto contenta di quello che si fa oggi e della velocità con cui si produce ancora tanto.»
Sei anche un’abile utilizzatrice di social network…
«Sì, uso i tre principali e non ce la faccio con Periscope però. Devo dire che il mio pubblico mi conosce bene e c’è anche una parte di loro che accetta una comunicazione più fisica. Ma io voglio anche comunicare con le mie scelte, col fatto di aver proposto arrangiamenti rimodernati, scarni, con delle canzoni che finalmente sono essenziali, libere, più vicine ai loro testi originari che è la prima ragione per cui mi piacciono. Anche un video in bianco e nero può essere una scelta di comunicazione.»
Che differenze noti in te tra quando hai iniziato e oggi?
«Avevo un sacco di uomini col fucile puntato attorno a me, oggi è più semplice. Ho la possibilità di realizzare quello che voglio, ho superato le inquietudini che mi derivavano anche dal fatto di essrre molto giovane e ho meno incomprensioni nella mia vita-. Ho anche la liberà di poter far convivere nella mia playlist Portishead e Massive Attack con Joni Mitchell, che resta il mio riferimento acustico per eccellenza. Ci sono queste due anime che mi accompagnano sempre, devo ammettere.»
E poi hai anche molto cantautorato italiano nel tuo dna.
«Certo, ora ho lo stesso produttore de Le Luci della Centrale Elettrica, ma non dimentico Battiato, De André che mi hanno formato. Di stranieri mi piace molto come scrive Ed Sheeran, mi fa piacere ci possano essere artisti oggi che compongono cose di quel tipo.»
Paola Turci presenterà il suo album negli store delle principali città italiane: il 20 aprile a Milano (Feltrinelli piazza Piemonte 2 – h.18.30); il 21 aprile a Torino (Feltrinelli Stazione Porta Nuova h.18.30), il 22 aprile a Bologna (Feltrinelli piazza Ravegnana h.18.30); il 24 Aprile a Roma (Discoteca Laziale Via Giolitti 263h.17.00); il 27 aprile a Napoli (Feltrinelli piazza dei Martiri h. 18.30); il 28 aprile a Verona (Feltrinelli di via Quattro Spade 2h. 18.30); il 29 aprile a Padova(Feltrinelli di via San Francesco 7 h. 18.30); il 4 maggio a Firenze (Feltrinelli RED di piazza della Repubblica h.18.30) ; il 7 maggio a Varese (Casa Del disco Piazza Podestà, h.18.00); l’8 maggio a Bassano – (Mediaworld Via Capitelvecchio, 88/90 c/o Grifone Shooping center h. 17.30); il 10 maggio a Rimini (Mediaworld – Piazza Colombo, 3 c/o Centro Commerciale Romagna shooping Valley h. 17.30).