Stimolata dall’interesse per la sperimentazione musicale, il soprano lirico e cantautrice Paola Massoni unisce il pop contemporaneo alla musica classica, e concepisce Alkemèlia il primo disco di inediti, risultato di un intenso lavoro di ricerca stilistica. L’album raccoglie i brani della “Trilogia di Mèlia”, il ciclo teatrale con musica (Il Sogno, Il Viaggio, La Visione), il cui testo è stato pubblicato nel libro “I Misteriosi Mondi di Mèlia” edito da Ibiskos Ulivieri. Alkemèlia, pubblicato per la RadiciMusic di Firenze, è disponibile su canali fisici e digitali ed in un’edizione limitata autografata su carta metallizzata. In Alkemèlia, la cantautrice Paola Massoni canta con la voce di soprano pop-lirico, versi poetici ispirati da un viaggio nei meandri dell’anima ed interpreta brani arrangiati da un’orchestra da camera, che rientrano nella canzone d’arte, un mix tra pop e musica classica, ed altri contraddistinti da sonorità elettroniche ed atmosfere di musica da film. Paola Massoni, come soprano, autrice di testi teatrali, musicali e poesie, compositrice, pianista e attrice, dimostra di essere un’artista versatile, vincendo diversi concorsi nazionali ed internazionali di canto lirico, premi e menzioni speciali e d’onore per i testi poetici e narrativi. Per la Trilogia “I Misteriosi Mondi di Melìa”, ha ricevuto il Premio Speciale “Scrivere per il teatro”, in occasione del Concorso Internazionale di Letteratura Città di Pontremoli 2018.
Il tuo album Alkemèlia contiene i brani della “Trilogia di Mèlia”, il ciclo teatrale con musica (Il Sogno, Il Viaggio, La Visione) ispirato alla dea Melìa, la divinità del frassino, un personaggio della mitologia greca. Ti sei lasciato affascinare dalla forza e dalla dolcezza di Melìa?
«Melia è una ninfa che ho ribattezzato in qualche modo e che ho fatto rivivere a mia immagine e somiglianza: da Melìa l’ho rinominata Mèlia facendola derivare da melos, canto, infatti si esprime attraverso questo speciale mezzo di comunicazione e il suo essere mortale, seppur con una parte divina, le permette di essere un essere umano calato nella realtà e a stretto contatto con la natura, ma capace di vedere oltre».
Io credo in te, tra i brani appartenenti al genere della canzone d’arte, esprime l’amore di una madre per il proprio figlio. Il video musicale è una fiaba in cui i protagonisti si ritrovano in un paesaggio incantato. È una dedica a tuo figlio Alberto…
«Questa canzone è nata pensando proprio a mio figlio in un momento delicato della mia vita in cui ho temuto, per poco fortunatamente, di non aver ancora molto tempo per accompagnarlo nella vita. Non pensavo allora che questo brano sarebbe stato scelto per il video e che si trasformasse in un messaggio più universale…ma questo è il bello del creare, quando scrivi inizi un percorso e ti avventuri in luoghi sconosciuti come quello incantato del bosco in cui si perdono i limiti tra reale, fantastico, di qua, di là…».
E ti cerco canta l’attesa di un’anima gemella. Questa canzone è caratterizzata da un’esplosione di canto lirico. L’interpretazione richiede un particolare impegno a livello tecnico?
«Tutti i brani richiedono più o meno una particolare abilità tecnica, soprattutto perché caratterizzati dal passaggio da una vocalità leggera ad una lirica (abbracciano due ottave e mezzo) e riuscire ad amalgamare la voce, senza far sentire i passaggi tra le due vocalità, richiede una certa ricerca. Per fare alcuni esempi: Acqua Madre, Anima, Danza senza fine sono brani particolarmente suggestivi sia per le sonorità che per la tecnica vocale e richiedono un’interpretazione capace di rendere credibile sia la voce nell’emissione più pop che in quella lirica».
Quando ti sei appassionata alla canzone d’arte?
Sono diversi anni che in molti concerti propongo come interprete canzoni di Piaf, Brel, Bindi, Gardel, Kosma, Chaplin, Mancini, Bixio, Piazzolla, Cohen, Sting, Rota, Morricone, ascolto molto la musica italiana d’autore (Modugno, De André etc…) e molti altri autori in formazioni classiche che sperimentano la contaminazione tra generi, perciò il mio percorso dall’opera alla canzone, senza dimenticare quella napoletana, è stato per me molto naturale.
I brani del disco Alkemèlia affrontano temi universali quali l’amore per la natura e l’essere umano, la vita, la ricerca interiore, la morte e la visione dell’infinito. Quanto è stato catartico per te?
«Molto. Scrivere e immergermi in queste inflessioni dell’anima mi ha veramente fatto fare un viaggio catartico che mi auguro possa essere condiviso da molti altri…come ha scritto il medico olistico N. Loconte, “Ascoltare Alkemèlia è fare un viaggio fuori dal tempo, abbandonarsi in una danza senza fine, emozionarsi nel profondo dell’anima”».
Nel 2012, in occasione dell’evento di beneficenza organizzato dalla Fondazione Arpa di Pisa hai duettato con Andrea Bocelli. Quale ricordo custodisci di quella splendida serata?
«Ho un bellissimo ricordo di quei momenti, ho duettato con lui al Bolgheri Melody, quando ho cantato anche con Albano e ho fatto da spalla musicale al mitico Albertazzi. Poi ho cantato con Andrea in diverse altre occasioni e in una di queste, ricordo i complimenti più belli che abbia mai ricevuto da un grande artista presente in sala: Renato Zero, che mi tenne in un abbraccio stretto per alcuni minuti che rimarranno indelebili nella mia memoria, come le sue parole generose e sincere. Allora mi presentavo solo come soprano lirico e da poco mi affacciavo sulla scena anche come compositrice. Sarebbe bello potesse risentirmi oggi».
Quali saranno i prossimi concerti e spettacoli teatrali?
«Andrò un po’ in giro, con una performance teatrale musicale, a presentare il mio libro e l’album Alkemèlia in Italia e anche all’estero: a La Spezia, poi a Lido di Camaiore a fine marzo presso il Centro Mosaica; a Londra a metà marzo alla fiera del Libro, al Festival Lucca Città di Carta a fine aprile, in estate al Festival della Via Francigena in Toscana e poi ho in programma a breve, l’8 di marzo, l’uscita di un nuovo singolo, piano e voce: Fanciulla di Viole, una canzone molto intensa, molto interessante vocalmente, che racconta una storia vera…attuale, una canzone d’autore».