Un disco scritto, arrangiato, suonato (chitarra, voce, piano, basso, organo) e mixato dalla stessa persona è già un motivo di curiosità. Se questa persona è Pallante, il Paolo Pallante idolo della scena indie italiana che sorprende sempre con i suoi cambi di rotta la nicchia che lo segue, è ancora più intrigante.
Questo mese è uscito Ufficialmente Pazzi, un disco di 12 pezzi che mescolano impegno e irriverenza, denuncia e intrattenimento. Come nell’intreccio dei disegni di Manuel De Carli contenuti nel cd, Pallante intreccia quello che evidentemente lo ha ispirato. C’è del folk, anche nell’attitudine vocale, ma soprattutto un volersi accostare con prudenza a quella formula italianissima del teatro canzone che impone uno storytelling adeguato.
Pallante ce l’ha, grazie anche a un supporto musicale di tutto rispetto con il singolo Tutto Quello Che Resta (Del Perduto Amore) suonato e arrangiato con Alex Britti e in chiusura un lungo brano in assolo, per chitarra, che Pallante usa per uscire in modo essenziale ed evocativo. Si parla di follia (Ufficialmente pazzi), ma anche di lavoro sommerso (King, un nome da re), di “senza tetto” (Andiamo in pace), di povertà, ricchezza e mille sfumature della vita (La Caroppa e Carmelo casalingo), di rapporti famigliari (Fino alle ossa) e anche d’amore (Per sempre) scherzando e ironizzando sulla figura degli uomini molto (troppo) sicuri di sé (Io sono il massimo).
Curiosità da marketing: il disco ha ottenuto la prima certificazione al mondo per un prodotto musicale con il marchio “Vegan Ok”, con un confezionamento privo di plastica e in carta riciclata certificata. Pallante è “ambasciatore” di Asso Vegan ed è docente nei corsi di formazione per farmacisti. Il suo impegno in tal senso si sviluppa anche nella volontà di fare un vero e proprio Veg-tour in Italia che lo porterà a fare concerti in luoghi cruelty free.