Dal rock al reggae passando per l’elettronica, la storica band reggae-dub partenopea dei Palkoscenico festeggia i 20 anni e torna sulle scene con un nuovo live e brani inediti. Martedì 30 aprile il gruppo si esibirà a Casale di Teverolaccio (ingresso gratuito ad inviti tramite la paginas Facebook). Una serata evento all’insegna della musica, ma anche della beneficenza. Ci sarà infatti una raccolta fotti devoluti a sostegno di laboratori per bambini disabili e normodotati dell’associazione “Guardateci negli occhi”. La formazione attuale della è composta da Lello Tramma (voce e chitarra), Antonio Tramma Trame Basse (suoni ed effetti), Pasquale Pezzullo (basso), Guido Amalfitano (batteria). In occasione di questo live i Palkoscenico presenteranno alcuni brani inediti tra i quali il remix di Try brano che vede il featuring di ospiti nazionali e internazionali. In “Try” troverete l’energia dei Palk, l’esperienza di Madaski, la voce soul/funk di Dean Bowman, il tutto mixato da Neil Perch – Zion Train. Per l’occasione abbiamo intervistato il cantautore Lello Tramma.
I palkoscenico compiono 20 anni. Ci fai un riassunto di questo percorso insieme?
«I Palkoscenico si sono formati 20 anni, ma sia io che gli altri componenti della band in questo lungo periodo abbiamo lavorato anche a dei lavori individuali. I Palkoscenico sono legati tra loro da una grande amicizia, ecco perché quando possiamo ci riuniamo e decidiamo di organizzare un tour o un progetto discografico. A Natale scorso, in occasione di una cena, ci siamo resi conto che quest’anno la band avrebbe compiuto 20 anni. Dall’ultimo tour che abbiamo fatto in Germania e in Belgio, il gruppo è stato fermo per cinque anni, quindi abbiamo pensato di prendere al volo l’occasione dei 20 anni per ritornare sulle scene con un live e dei brani inediti. Abbiamo contattato un po’ di vecchi amici come Zion Train, Madaski, e abbiamo realizzato un po’ di remix di qualche brano che amiamo in modo particolare. Festeggiamo i nostri 20 anni con l’uscita di “Try”, che in rete sta già dando ottimi risultati. Inoltre, non appena arriveranno delle conferme dalle label inglesi, presenteremo un nuovo singolo dal titolo “Brother culture”».
Chi sono i Palkoscenico oggi?
«L’anima portante di questo progetto è composta da me e mio fratello. Lavoriamo a stretto contatto, elaboriamo le idee e poi decidiamo come svilupparle. Otre a noi due si sono aggiunti due nuovi musicisti, Pasquale Pezzullo al basso e Guido Amalfitano alla batteria».
Martedì 30 aprile presso Casale di Teverolaccio, vi esibirete in un concerto evento per festeggiare il ventesimo anniversario della band, maanche i tuoi quarant’anni.
«Sì, sarà un compleanno speciale all’insegna della musica dei Palkoscenico. Abbiamo estrapolato da quattro dischi i brani più forti, che più ci rappresentano. Il live durerà 54 minuti, ma non sarà un semplice concerto. Il nostro motto è da sempre quello di interagire con il pubblico e coinvolgerlo. Da questo evento verranno estratte delle immagini che saranno utilizzate per realizzare un documentario sulla storia dei Palkoscenico».
Il concerto è anche una buona occasione per raccogliere fondi per l’associazione “Guardateci negli occhi” che da anni lavora, sul territorio della provincia di Napoli Nord, per alleviare le sofferenze d’autismo.
«Da un po’ di tempo lavoro per questa associazione e organizzo dei laboratori musicali per i ragazzi autistici. Così, già da qualche anno, in occasione del mio compleanno, coinvolgo gli amici a dare il loro contributo in beneficenza piuttosto che farmi un regalo. Anche in questa occasione sarà così».
Quale sarà il futuro dei Palkoscenico?
«In estate il gruppo sarà in tour, poi sarà impegnato in un progetto laboratoriale nelle scuole con l’associazione “Guardateci negli occhi”».
Progetti da solista?
«Qualche anno fa ho realizzato delle colonne sonoro per degli spettacoli teatrali, un progetto davvero interessante. Così ho deciso di fare un lavoro in due, insieme con il batterista Guido Amalfitano, percussioni elettriche, suoni e chitarre sperimentali. Non so se sarà realizzato un album, perché oggi un disco strumentale non è facile da distribuire. Al momento l’idea è quella di fare un piccolo tour nei teatri autogestiti del nostro territorio».