È stato siglato in Regione Liguria il protocollo d’intesa per la gestione del sito Unesco “Portovenere, Cinque Terre ed arcipelago della Palmaria”. Per la prima volta da quando l’area è stata dichiarata “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” si è esteso il piano di gestione anche agli 8 Comuni dell’area interessata. L’ obiettivo è di promuovere nel modo più ampio possibile il valore eccezionale del sito. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto tra Regione Liguria, Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, Parco Nazionale delle Cinque Terre e i Comuni di Portovenere, Levanto, Monterosso, Pignone, Riomaggiore, La Spezia, Vernazza, Beverino, Riccò del Golfo.
Le Cinque Terre sono variopinti borghi storici in posizione spettacolare a picco sul mare della costa ligure: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore. Si tratta di straordinari paesi marinari ed agricoli, ricchi di colori e semplicità. Altra località, che fa parte del sito Patrimonio Unisco, è poi Porto Venere: elegante meta di villeggiatura che vanta di un delizioso porticciolo turistico avvolto dai mille colori pastello delle case, da ripide scalinate e da stretti vicoli, per poi giungere alla splendida la Chiesa di San Pietro, costruita in epoca paleocristiana e rimaneggiata in stile gotico, da dove si gode di un panorama mozzafiato. Di fronte a Portovenere sorgono le tre isole di Palmaria, Tino e Tinetto, tutte facenti parte del Parco regionale di Portovenere. L’accordo prevede che i soggetti si impegnino ad attuare in modo coordinato tutte le attività indispensabili per promuovere “nel modo più ampio possibile il valore eccezionale del sito”.
“Questo è un accordo che arriva in concomitanza con l’approvazione di importanti piani della Regione, ad esempio quello per la valorizzazione dell’isola Palmaria e delle stesse Cinque Terre – spiega il Presidente della Regione Liguria – Si tratta di un’intesa operativa e tecnica tra enti di gestione, fondamentale per una serie di iniziative da mettere in campo per mettere in sicurezza e ripristinare il territorio, come il recupero della Via dell’Amore e la valorizzazione dell’isola Palmaria. Per questo ci auguriamo che arrivino fondi non solo dal Ministero della Cultura. A questo proposito abbiamo un’interlocuzione aperta con il Governo per utilizzo dei fondi europei FSC e del Ministero dell’Ambiente contro il dissesto idrogeologico”.