“Otello”, capolavoro di William Shakespeare, al Tin teatro Isntabile Napoli di Vico del Fico al Purgatorio di Napoli con la regia e adattamento di Gianmarco Cesario.
“Otello” è una tragedia scritta da William Shakespeare nel XVII secolo e narra dell’amore contrastato di un moro(Otello), al servizio della Repubblica Veneta , che
ama Desdemona , dolce fanciulla, che lo ricambia con trasporto e sincerità.
Il loro amore viene ostacolato dal padre di lei e dagli intrighi di Iago fino al tragico epilogo finale.
La versione di Gianmarco Cesario è un opera corale ben riuscita, un viaggio esperienziale di Teatro che si apre, si rinnova, con una regia che mira ad una forte presa di
coscienza e di sensibilizzazione da parte del pubblico su argomenti particolarmente attuali quali:
la misoginia, il femminicidio, il razzismo, l’opportunismo sociale dilagante .
Il regista è attento a non farsi ingabbiare nella trappola del testo di Shakespeare che è un classico ben riuscito e collaudato, ma lo usa come trampolino
di lancio per esplorare nuove possibilità all’ interno della trama e dei temi presenti nell’ opera, che inevitabilmente ci parlano diversamente dopo tanti anni dalla prima
messinscena.
Il regista ha il merito e la capacità di tenere assieme l’ impalcatura del testo, adattandolo al presente, al momento storico attuale, alle problematiche
sociali che sono sotto gli occhi di tutti, permettendo allo stesso tempo a tutti gli attori in scena, attraverso una opera di scavo, di dare il meglio di sé.
Otello ci proietta in un mondo popolato da mostri mossi da istinti primordiali quali gelosia, invidia, orgoglio, doppiezza, falsità, ipocrisia, rabbia, insicurezza, follia che
permeano irrimediabilmente gli animi fino a diventare causa di azioni devastanti e
suicidarie.
In scena ci sono: Otello (Gianni Sallustro), Iago (Mario Brancaccio), Emilia (Simona Esposito), Presidente(Nicla Tirozzi), Brabantio (Peppe Carosella), Desdemona(Vincenza
Granato),
Cassio (Alessandro Cariello), Roderigo (Tommaso Sepe), Montano (Davide Cariello), Bianca (Paola Carillo), Lodovico (Enrico Annunziata), Barbara(Stefania Vella).
E con gli attori dell’ Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema diretta da Gianni
Sallustro.
Disegno luci , audio e grafica Marcello Radano, elaborazioni musicali di Pasquale Ruocco, costumi di Costantino Lombardo, aiuto Regia di Maria Crispo, assistenti alla
Regia Carlo Paolo Sepe e Noemi Iovino, ufficio stampa Roberta D’Agostino.
Otello, ben interpretato da Gianni Sallustro, è l’eroe tragico per eccellenza, in quanto personificazione di un comportamento (quello di uccidere la sua amata
Desdemona) destinato a rimanere un enigma, in quanto non ha una spiegazione logica e razionale.
Il protagonista ,vittima delle sue nevrosi e incapacità di sentirsi in sintonia con il mondo, finisce con il precipitare in un labirinto paranoico senza via
d’uscita, dove desiderio e sessualità diventano un abisso minaccioso.
Lo spettacolo è un deciso atto di accusa contro gli stereotipi di genere, che hanno generato malessere, solitudine, emarginazione in
tanti esseri umani, incapaci di sopportare la pressione sociale generata dalla loro non omologazione.
Gianni Sallustro ben rende la progressiva perdita di contatto del protagonista con il mondo, la manipolazione sistematica della realtà e della sua
identità, la sua lucida follia, che lo porterà a sacrificare una vittima innocente in nome di un presunto onore ferito.
Mario Brancaccio rende al meglio la maschera di Iago scaltro e malvagio manipolatore, le cui trame ordite all’ insaputa di Otello, si sottraggono alla umana
comprensione.
“Io non sono quello che sembro” dice Iago, che ci fa riflettere sull’ apparire e l’ essere, sulla tendenza sempre più nefasta e diffusa di usare gli altri
come pedine per i propri fini, celandosi astutamente, per salvare le apparenze.
Vincenza Granato riesce a infondere al personaggio di Desdemona la purezza , l’ingenuità, l’amore incondizionato che nutre per Otello che è più forte di tutto.
Simona Esposito (Emilia moglie di Iago) ben rappresenta la donna battagliera e affamata di verità e giustizia.
Nicla Tirozzi( il presidente) la donna arrivata agli alti vertici , sicura di sé e del suo ruolo nella società.
Roderigo( Tommaso Sepe) vittima del suo arrivismo e della sua bramosia.
“Otello” riadattato da Gianmarco Cesario è un testo che affascina, ma se è vero che il Teatro è stimolante, è anche vero che gli stimoli e il bisogno di cambiamento non
possono essere imposti, si cambia solo per libera scelta, solo se si decide di farlo.
E l’ Otello al TIN aiuta e incita in maniera forte a farlo!