È stato presentato oggi al Taormina Film Fest, “Ukraine on fire” di Igor Lopatonok, il documentario film sulla rivoluzione in Ucraina e sui fatti del febbraio 2014 – conosciuti come Euromaiden – di cui Oliver Stone è coproduttore e autore delle interviste raccolte per la produzione.
«In Occidente c’è una resistenza verso la storia ucraina, in questo film la raccontiamo in una prospettiva diversa, mai sentita. È difficile capire cosa è accaduto anche perché si confondono i nomi dei molti protagonisti. La cosa buffa è che un documentario come “Winter on fire: Ukraine’s Fight for Freedom” di Evgeny Afineevsky, che parlava degli stessi temi, è stato a un passo dagli Oscar, un lavoro però fatto tutto con materiale ufficiale e che diceva poco della verità di ciò che è accaduto», esordisce così Oliver Stone.
In “Ukraina on firesi raccontano le complicate vicende di questa terra di confine, da sempre contesa, tra Occidente ed Oriente. Una raccolta di materiale di repertorio oltre alle interviste realizzate dallo stesso Stone, regista premio Oscar, al presidente della Russia Vladimir Putin, all’ex presidente Viktor Yanukovich e all’ex ministro degli Interni Vitaliy Zakharchenko.
Il docufilm parla degli scontri a Kiev per Euromaiden del 30 novembre 2013, per i quali ci furono centinaia di morti tra poliziotti e manifestanti, della storia del nazionalismo ucraino e del suo leader Stepan Bandera, nemico sia di ebrei che di russi. Narra inoltre di quei movimenti apparentemente spontanei, ma poi, forse, pilotati da un sistema dell’intelligence. Un documentario che considera la crisi ucraina una vera e propria guerra fredda.