Il 4 giugno del 1994 ci lasciava il grande attore, comico, sceneggiatore, regista Massimo Troisi.
Come ogni anno sua sorella Rosaria gli scrive una lettera dalle pagine del quotidiano Il Mattino e noi ne vogliamo riportare il bellissimo e struggente saluto finale: «Massimo,in rete abbiamo respirato l’aria fresca del tuo sentire,del tuo spirito:perspicacia, intelligenza, genialità, a riprova che non è il luogo… è l’incontro che accompagna sempre qualcuno a bussare al tuo cuore, ti aiuta a riprendere fiato per farti ripartire e riagganciare l’arcinoto tuo e nostro Ricomincio da tre».
Quanti altri capolavori avrebbe potuto regalarci Massimo, in quali mondi ci avrebbe condotti la sua comicità mai banale e scontata, quante altre storie ci avrebbe raccontato a parole e con la sua gestualità da “Pulcinella senza maschera”? Non lo sapremo mai. Sappiamo soltanto che il nostro amore per lui è forte e incondizionato, fedele come quello che riserviamo ai nostri familiari,immutato nel tempo come solo i grandi amori sanno
essere.
Ricordiamo la notte degli Oscar 1996, quando il suo ultimo film Il postino, tratto dal romanzo Il postino di Neruda di Antonio Skarmeta, per la regia di Michael Radford, era candidato a due statuette: miglior attore protagonista e migliore sceneggiatura non originale. Eravamo tutti con il fiato sospeso pensando che l’attribuire un Oscar alla memoria al nostro Massimo sarebbe stato un gesto bello ,alto e nobile da parte di chi fa il cinema con estro, fantasia, logica,rigore. Ai giurati dell’ Accademy sarebbe bastato qualche minuto in più per conservare nella memoria il fisico debilitato di Massimo, la sua magrezza, il grigiore del suo volto scavato dalla sofferenza e comprendere la sua ostinazione nel voler terminare il film a tutti i costi. Restammo delusi.Il Postino vinse un solo Oscar per la migliore colonna sonora composta dal maestro Luis Bacalov.
Siamo certi che “il comico dei sentimenti”, il nostro Massimo,si sia fatto una grande risata perchè sapeva di essere entrato nel cuore di tutti, con o senza un Oscar.
Vi segnaliamo due pubblicazioni al fine di conoscere meglio Massimo Troisi e sentirlo ancora più vicino e presente:
Rosaria Troisi e Lilly Ippoliti con dieci tavole disegnate da Rancho MASSIMO TROISI, MIO FRATELLO Ed. Iacobelli e PENSAVO FOSSE UN COMICO, INVECE ERA TROISI di Ciro Borrelli Ed. Phoenix.