“noveEtrentatré”, per la regia di Tiziana Sensi, è il titolo dello spettacolo portato in scena al Teatro Vscello di Roma, con Cosimo Rega, Mariateresa Pascale e gli studenti del D.A.M.S. di Roma Tre.
La storia di Cosimo Rega è quella di un piccolo boss della camorra di Angri, in provincia di Salerno, condannato al carcere a vita per omicidio e associazione mafiosa. Dopo quarant’anni di carcere convive ancora con l’ergastolo, che non prevede la libertà fino alla morte. Ha però un desiderio, quello di divulgare ai giovani quanto sia indispensabile raccogliere intorno a sé letteratura, teatro, cultura. Cosimo oggi è attore e scrittore, ha fondato la prima compagnia teatrale di Rebibbia, gli mancano pochi esami alla Laurea in Lettere e Filosofia a Tor Vergata. Grazie ai fratelli Taviani, è diventato famoso interpretando il ruolo di Cassio nel film Cesare deve morire. Con l’affetto dei familiari e il sostegno di parte delle istituzioni, attraverso il lavoro, lo studio e il teatro ha cominciato una nuova vita.
Con gli studenti/attori del D.A.M.S di ROMA TRE che hanno frequentato un laboratorio teatrale intensivo, Tiziana Sensi ha pensato di mettere in scena questo spettacolo con la consapevolezza che quando i detenuti vengono trattati da cittadini, quando il carcere si fa polis, l’arte può essere il canale privilegiato per scavalcare il muro di cinta che separa i liberi dai reclusi. Perché la cultura è fattore di coesione sociale, di educazione e, in certi casi, di rieducazione; è un ponte verso l’esterno.
Uno spettacolo degno di nota. L’ attore deve essere il perno, il fulcro della propria vita da dare, anche se in un ora in uno spettacolo, agli spettatori per regalare emozioni. Che sia una storia dura la sua, ricca di aneddoti belli e brutti, lo si intuisce fin dalle prime battute, in cui è una cella ad incastrare un uomo ormai libero dal suo passato ma che, condannato a vita al carcere, non può fare altro che cercare in sé stesso e nel teatro la sua libertà, la gioia di vivere. Uno spettacolo sicuramente da vedere