Il 16 e il 17 dicembre presso il Centro Teatro Spazio è andato in scena “Novecento” liberamente ispirato all’opera di Alessandro Baricco, dalla trama intensa e coinvolgente. Con Vincenzo Borrelli e con al piano Marco Esposito adattamento e regia Vincenzo Borrelli.
Si tratta dell’originalissima storia di un grande musicista (Novecento) che ha trascorso l’intera esistenza sull’oceano. La vicenda ha inizio quando avviene Novecento, pianista ventisettenne incontra l’Io narrante (un trombettista che lavora a bordo della nave). I due lavorano e suonano insieme durante le crociere e intessono un’amicizia verace e profonda.
L’Io narrante racconta di Novecento come di un talento unico, del più grande musicista della storia, di un uomo in grado di entrare nell’anima delle cose e delle persone. Lo sguardo che il pianista pone sui fatti e sulle cose somiglia molto a quello di un filosofo, al di sopra fra il bene e il male: Novecento non giudica, ma cerca di comprendere e quando non ci riesce di immaginare.
Novecento è la metafora della letteratura, un viaggio, come quello del Virginian, dentro e all’esterno alle cose. La vita non la vive, preferisce spiarla negli occhi dei passeggeri della nave: lì, negli occhi dei viaggiatori, riesce a cogliere odori, sapori, sfumature e sensazioni di esperienze sensuali che, nella realtà dei fatti, non ha mai vissuto.