A partire da stasera, domenica 6 marzo, andrà in onda su Rai Uno, Noi, la serie diretta da Luca Ribuoli, scritta da Sandro Petraglia, Flaminia Gressi e Michela Straniero, prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction, adattamento italiano di “This Is Us”, la serie statunitense pluripremiata, creata da Dan Fogelman e prodotta da 20th Television. Noi è una serie tv dal genere family il cui cast è composto dai due protagonisti Lino Guanciale e Aurora Ruffino e da Dario Aita, Claudia Marsicano, Livio Kone, Angela Ciaburri, Leonardo Lidi, Flavio Furno, Timothy Martin, Francesca Agostini, Liliana Fiorelli, Giordana Faggiano e Massimo Wertmüller.
«È stato complesso affrontare il cast-dichiara il regista Luca Ribuoli, nel corso della conferenza stampa – e quando sono arrivato la scrittura già esisteva. Ho potuto immergermi nelle scelte degli autori, in un copione scritto di cui fidarmi. L’adattamento di una serie televisiva è una cosa difficilissima. Ci siamo sintonizzati con il progetto originale e lo abbiamo reso italiano».
Noi è il racconto di una famiglia e di un Paese, in un viaggio da un’epoca all’altra: dagli inizi degli anni ’80 quando avviene l’incontro tra i protagonisti Pietro Peirò e Rebecca, al momento in cui diventano una famiglia (metà anni ’80), attraverso le varie fasi dalla crescita dei figli (metà anni ’90, primi anni 2000) fino ai giorni nostri, in cui i figli sono diventati adulti. «Luca è un regista senza filtri – commenta Lino Guanciale- che ci ha guidato e permesso anche a noi di esserlo sul set, un regista esigente che ci ha fatto sentire a casa. Quello che mi ha conquistato di Noi è il dispositivo drammaturgico della scrittura, la regola di andare avanti ed indietro nel tempo. Il copione racconta la storia di una famiglia, una famiglia italiana in cui è possibile riconoscersi e mettersi a nudo. La famiglia è il luogo dove sei nudo. La sfida per noi è stata portare in tv personaggi archetipi di felicità e far vedere come sono difettosi». Anche per Aurora Ruffino questa prova attoriale è stata significativa: «Sul set il coinvolgimento era tale che era impossibile non emozionarsi, Luca è un regista eccezionale, ogni volta nel spiegarci le scene, ci ha donato la sua professionalità, la sua passione e il suo amore per noi attori».
Noi rappresenta la fotografia dell’Italia di ieri e di oggi attraverso le storie dei singoli personaggi e i loro intrecci, una serie in cui il telespettatore potrà immedesimarsi, che rivela come piccoli eventi nella vita di ognuno possano influenzare il futuro e come gli affetti e le relazioni che costruiamo superino il tempo, le distanze e perfino la morte.
Noi racconta la storia della famiglia Peirò, composta da Pietro e Rebecca (Lino Guanciale e Aurora Ruffino), una giovane coppia che affronta la sfida di crescere tre figli: Claudio (Dario Aita), Caterina (Claudia Marsicano) e Daniele (Livio Kone), che cercano la propria strada verso la felicità.
Tutto ha inizio nel 1984, a Torino. Rebecca, che aspetta tre gemelli, comincia ad avere le doglie. È un parto difficile, uno dei gemelli non ce la fa e Pietro, che ha promesso a se stesso e a sua moglie che da quell’ospedale usciranno con tre bambini, prende la decisione che cambierà il corso delle loro vite: adottare Daniele, un neonato nero, che qualcuno ha abbandonato fuori da una caserma dei pompieri. E così, tornando indietro nel passato, seguiamo Pietro e Rebecca neo-genitori nel difficile compito di crescere tre neonati, poi tre bambini e infine tre adolescenti. Di episodio in episodio, li scopriremo divisi tra l’amore per la famiglia e il bisogno di non sacrificare i propri sogni e le proprie ambizioni. Pietro è un padre straordinario e un marito capace di risolvere ogni problema, ma che lascerà di tanto in tanto il posto al Pietro fragile, insicuro, con ancora sottopelle dolori mai superati. «Pietro, il mio personaggio ha la capacità di donarsi totalmente alla famiglia- commenta Lino Guanciale- che gli cambia la vita, gliela sconvolge dandole un senso, al fianco della persona di cui si è innamorato. Pietro è il padre che tutti vorrebbero avere e che vorrebbero essere. Pietro mi ricorda mio nonno, che era un uomo estremamente normativo, per lui la famiglia serviva per darti delle regole e leggi inscalfibili dal tempo e dei cosiddetti valori sui quali conformare la vita. Per Pietro e Rebecca ci sono dei valori sulla quale la famiglia deve fondarsi che sono l’ascolto, il rispetto, l’inclusione, ma il punto è non tanto rendere i figli felici, ma stargli accanto. Pietro e Rebecca sono personaggi molto moderni. Ho un padre che è molto vicino a Pietro e che è stato capace di mettermi in condizioni di seguire i miei sogni, di realizzarmi, in grado di ascoltare». Rebecca è una madre a tempo pieno, che rischierà di perdere di vista sé stessa in un difficile equilibrio tra la cura della famiglia e i desideri personali. «Io e Lino Guanciale ci siamo conosciuti veramente sul set di Noi-sostiene Aurora Ruffino- e raccontare una storia d’amore come quella di Pietro e Rebecca, non è stato semplice. È una storia d’amore intensa, vera e forte. Quindi, c’era bisogno di creare quella complicità che non esisteva all’inizio tra me e Lino. Il primo giorno di set è stato quello della scena del matrimonio e Lino è stata una sorpresa. Ci siamo da subito presi ed è nata una complicità inaspettata, perché l’essere così complici dal primo giorno è davvero una fortuna. Lino è un uomo meraviglioso, un bravissimo attore ed una delle sue qualità è la sua generosità e capacità di tirare fuori il meglio dai suoi compagni».
I tre figli Claudio, Caterina e Daniele cercano la propria strada: Daniele, marito e padre felice e uomo di successo, decide di cercare il proprio padre biologico; Claudio lascia una carriera ormai consolidata come attore televisivo per scoprire il proprio talento teatrale, mentre Caterina, stanca di lottare contro i suoi problemi di peso, ascolta il consiglio del fratello e decide di affrontarli per ritrovare fiducia in se stessa. Ciascuno di loro si troverà di fronte ai dolori e ai segreti che non ha voluto o potuto affrontare fino a quel momento, scoprendosi vulnerabile e più forte di quello che credeva. «Per quanto riguarda il mio personaggio, Rebecca, ho dovuto interpretarlo in un arco temporale di 40 anni-continua Aurora Ruffino-quindi ho vissuto Rebecca a 20 a 30 a 40 e a 60 anni, un’occasione unica per un’attrice. Ed in ogni fase della vita, Rebecca mi ha lasciato qualcosa di diverso. A 20 anni Rebecca è una ragazza una sognatrice anticonvenzionale, che rifiuta l’idea di donna come madre-moglie, ma tutto si stravolge quando incontra Pietro. Un uomo che rappresenta per lei la sincerità, un uomo vero, onesto, semplice. A 30 anni diventa madre amorevole, protettiva. A 40 anni vive una crisi esistenziale importante, perché si rende conto di essersi messa da parte per tantissimi anni e quando i figli adolescenti non hanno più bisogno di lei, come madre, va in crisi, non si riconosce più, poiché aveva costruito la sua identità di madre intorno ai figli. A 60 anni Rebecca ha una consapevolezza e una storia meravigliosa alle spalle e fa i conti con i suoi sensi di colpa». Aurora Ruffino è stata plasmata e trasformata da Rebecca: «Come donna mi è successo qualcosa di strano. Un paio di mesi dopo aver iniziato le riprese ho avuto un rifiuto nei confronti della maternità, perché tutto quello che si vive è talmente forte che fa quasi paura, come ad esempio la perdita di un figlio. Poi alla fine delle riprese è riaffiorato in me il desiderio di diventare madre e l’amore ha prevalso sulla paura del dolore. E come donna è stato importate vivere questa trasformazione dentro di me».
Impreziosiscono la storia dei protagonisti di Noi alcuni capolavori della storia della musica italiana (“Almeno tu nell’universo”, “Ancora, ancora, ancora”, “La stagione dell’amore”, “Napule è”), che accompagnano i momenti fondamentali del racconto ma anche dell’Italia, nelle diverse epoche. La colonna sonora è il brano originale “Mille stelle”, scritto da Nada e Andrea Farri e cantato dalla stessa Nada.