Sulla Mia Pelle, Rosso Noemi, Made in London e ora Cuore d’Artista. I titoli dei dischi di Noemi sono sempre un tassello della sua personalità che si svela, un segno di apertura maggiore verso il suo pubblico. Quest’anno niente impegni tv a The Voice ma una bella sfida c’è: torna per la quarta volta a Sanremo con una canzone diversa dal solito, La Borsa di una donna, scritta da Marco Masini con Adami e Iammarino.
Quali sono i tratti distintivi del nuovo disco?
«Dopo l’esperienza londinese, volevo riconnettermi col mio pubblico, abbracciare sonorità di pop italiano che mi permettessero di essere capita da tutti, anche da quelli più grandi di me. Voglio arrivare a tutti e il canto italiano, il gusto che abbiamo per le melodie e arrangiamenti mi aiuterà in questo. Ci credo molto in questa svolta, è anche il motivo perché non porto una canzone d’amore all’Ariston, voglio far capire che a 34 anni parlo di cose che stanno a cuore a me e a quelle che come me maturano.»
Hai chiamato alla produzione Gaetano Curreri degli Stadio che sono in gara allo stesso Festival…
«Sì e mi fa piacere che sia capitato questo perché siamo amici e mi riferisco a lui quando devo fare delle scelte. Sono contenta del cast, sarà un bel fesival. Gaetano ormai mi conosce, pensa che ha scritto Veronica Guarda il Mare che per un momento doveva essere il titolo dell’album…ha scritto questo testo perché una volta io gli ho detto: quando tutto è troppo, io guardo il mare. Mi conosce proprio bene.»
Hai chiamato anche autori giovani, come mai?
«Perché volevo anzitutto fare un bel disco, non curandomi della varietà, non deve essere per forza tutto omogeneo. Gerardo Pulli che firma insieme a Curreri Devi Essere Forte, mentre Francesca Abbate e Cheope hanno scritto AMEN, ben prima che diventassero nomi fighi da mettere nei comunicati stampa.»
Poi ci sono i big…
«Certo, con Ivano Fossati, che per me è sempre in cima alla lista, sono riuscita a trascorrere una giornata, abbiamo pranzato e dopo mi è arrivato il primo pezzo bellissimo. Si chiama Idealista! e racconta del non volersi allineare. Ha una capacità di intuire incredibile, mi ha detto: tu sai quello che vuoi. Con Giuliano Sangiorgi ho collaborato su Fammi Respirare Dai Tuoi Occhi. Molti pensano che l’interprete sia esecutore e basta, invece io davvero ho voluto gli incontri reali, gli aggiustamenti sui testi e sulle melodie. Abbiamo fatto un lavoro comune.»
Dove hai registrato?
«Tre mesi di lavorazione allo storico studio Fonoprint di Bologna, che è la casa di Vasco, Dalla, Carboni e gli Stadio. Lì ho avuto l’onore di avere con me un maestro d’eccezzione, Celso Valli, che ha saputo mettere a fuoco il mio timbro, ha preso le miei tinte blues, e le ha rese più pop, amplificando la mia prospettiva. E gli archi che abbiamo registrati non sono convenzionali, sono davvero moderati, interessanti. Curreri mi ha consigliato sulla scelta dei brani, suggerendomi autori giovani.»
Cosa ti aspetti dal 2016?
«Non è che ripudio Londra, ho comprato una piccola casetta e ci ritorno ogni volta che ho bisogno di capire che succede nella musica. Ma mi sento molto parte della musica italiana, voglio stare col mio pubblico e presto saprete i dettagli del tour, anche se mi voglio godere il lancio del disco passo passo. Non rifarò The Voice anche per questo, perché ho bisogno di dedicarmi alla musica, dopo tre edizioni del programma, voglio dare spazio alla mia carriera di cantante e avere tempo per suonare dal vivo.»