Il doppio cd d’esordio del pianista Sergio Marchegiani, “Nocturnes” è uscito da pochi giorni grazie all’etichetta discografica Amadeus Rainbow.
Prendendo in prestito una delle espressioni che contraddistinguono la carriera artistica di François-Joël Thiollier, prodigio musicale francese, voglio iniziare dicendo che il pianista alessandrino è riuscito, anche lui, a “piegare il metronomo al respiro dell’uomo”.
La scelta di Marchegiani non è stata per niente semplice: confrontarsi con Chopin e con tutti gli illustri interpreti che lo hanno preceduto è un rischio che in pochi sono disposti a correre.
Eppure Marchegiani, attraverso i suoi 88 tasti, ha deciso di fare questo salto nel vuoto. E ha fatto bene: grazie alla musica, infatti, questo talentuoso pianista ha sicuramente spiccato il volo!
Ciò che contraddistingue il lavoro di questo interprete dai suoi predecessori è sicuramente la genuinità delle sue esecuzioni: il pianista polacco è l’autore prediletto di Marchegiani e questo lo si avverte dalla prima all’ultima nota.
La scelta dei “Notturni” permette inoltre di condurre l’ascoltatore in luoghi di estrema sensibilità emotiva. Ed ecco che, quasi per magia, è facile ritrovarsi catapultati nella dimensione dei sogni in cui i nostri più intimi segreti non posso fare a meno di rivelarsi e avverarsi.
Molti dei brani scelti da Marchegiani sono divisi in contrastanti sezioni tematiche, ecco quindi come si ritrovano perfettamente accostati stati d’animo teneri ma anche violenti, che riescono a legarsi grazie ai raffinati abbellimenti e alle meravigliose melodie.
Marchegiani è un pianista che sta crescendo, un interprete che dimostra la sua continua evoluzione e capacità interpretativa esecuzione dopo esecuzione. Ci aspettiamo grandi, grandissimi lavori da lui. Per il momento però, continuiamo a goderci i suoi “Nocturnes” che sembrano cullarci come onde del mare che si muovono al richiamo dolce dei raggi lunari.