È stata una grande festa ieri sera allo Stadio Diego Armando Maradona con il concerto – evento “I Miei Meravigliosi Anni ’80…e non solo!” di Nino D’angelo.
Un’occasione unica che ha coinvolto il pubblico presente in una full immersion di alcune delle canzoni più significative degli oltre 40 anni di carriera del ragazzo della curva B. In quasi tre ore di concerto Nino D’Angelo ha visto ballare e scatenare i suoi fan, si è emozionato con loro ed ha finalmente realizzato il suo più grande sogno, quello di cantare allo Stadio Maradona di Napoli, uno dei luoghi emblematici della sua città, lo stadio della sua squadra del cuore, lo stesso in cui è sempre entrato da tifoso, ma che per una sera lo ha visto protagonista.
«Non credevo che a 67 e ben 52 anni di carriera, avrei potuto realizzare il sogno di una vita. Sono da sempre un cantante napoletano da sempre e per sempre vorrò esserlo, perché è per me un privilegio. Quando ho cominciato a cantare mi sono preso tutti i pugni e i cazzotti che dovevano prendersi questi ragazzi di oggi, ai quali voglio bene tantissimo, perché loro dovranno continuare ciò che noi abbiamo iniziato, forse in maniera più facile, perché nella Napoli che sono nato io, quella degli anni ’70, l’Italia era ancora molto razzista. Io ero considerato il terrone italiano, qualcuno lo diceva in modo scherzoso, qualcuno invece con l’intento offensivo. Nel corso di questi anni mi sono sempre sentito sotto esame. Sono contento di aver pagato per tutti questo prezzo, però sono contento che oggi mi viene riconosciuta la professionalità e sono altrettanto contento di esibirmi allo Stadio che ai miei tempi si chiamava San Paolo e che oggi ha preso il nome di un mio grande amico quale Diego Armando Maradona».
Ad accompagnare Nino D’Angelo sul palco i musicisti: Federico Luongo e Domenico Langella alle chitarre, Davide Costagliola al basso, Carmine Tortora al pianoforte, Massimo Gargiulo al pianoforte e tastiere, Vincenzo Coppola alle tastiere, Agostino Mennella alla batteria, Paolo Licastro al sax e dalla vocalist Milly Ascolese.
Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta il giorno prima del grande evento, l’artista ha tenuto a precisare che questo concerto sarebbe stato un omaggio al ragazzo con il caschetto biondo. «Preparare la scaletta di questo spettacolo è stata la cosa più difficile che avessi mai fatto. I brani che ho scelto sono sicuramenti quelli che rappresentano la mia carriera degli anni ’80, perché io devo tutto a quel Nino D’Angelo che tutti avevano snobbato, al ragazzo con il caschetto biondo. Ho voluto fare una grande festa nel più bel giorno della mia vita a Nino D’Angelo con il caschetto, che ha inventato qualcosa di straordinario. È stato un rivoluzionario. A modo suo ha smosso qualcosa nella musica napoletana».
Sulle nuove generazioni e sul futuro della canzone napoletana da lui tanto amata, il cantautore dice: «Sono figlio di una Napoli oggi vincente. Basta vedere Geolier. È bellissimo vedere un ragazzo come lui, andare a Sanremo e riempire il Maradona con tre date sold-out, è una cosa meravigliosa. Sono molto felice di questa nuova canzone napoletana. Certo bisogna lavorarci. Napoli deve approfittare di questo. La canzone napoletana sta diventando di nuovo fortissima. Lottiamo per questo. Aiutateci a far tornare il Festival di Napoli, ma non il festival dei potenti, dei discografici, ma il festival dei cantanti napoletani, del talento. A Napoli ci sono dei cantanti straordinari, che non hanno il successo meritato.
Nino ha portato sul palco le canzoni che lo hanno reso celebre negli anni ’80, come “A’ Discoteca“, l’inno delle discoteche italiane negli anni ’80, “Jamaica” con il suo ritmo travolgente, “Popcorn e Patatine”, colonna sonora dell’omonimo film che racconta la bellezza di un amore spensierato, e “Maledetto Treno“, “Napoli“, che recentemente è diventato ufficialmente l’inno della squadra azzurra, non tralasciando alcuni dei successi che ha scritto qualche anno dopo come “Senza Giacca e cravatta”, “Mente e cuore”, “‘O pate”.
Sempre in conferenza aveva dichiarato: «Non avrò ospiti perché voglio misurare l’amore che ha Napoli per me. Sono geloso, quel palco deve essere solamente mio». A quanto pare però un ospite è arrivato, forse sarebbe più giusto dire un amico come lo ha presentato lo stesso Nino D’Angelo. A sorpresa sul palco lo ha raggiunto Marco Mengoni ed insieme hanno cantato “Marì”.
Segnata da una vasta produzione artistica e dalla sua versatilità come cantante, attore e musicista, la carriera di Nino D’Angelo è molto vasta, basti pensare alle sei partecipazioni al Festival di Sanremo, un David di Donatello, un Ciak d’Oro, un Nastro d’Argento e un Globo d’oro per le musiche del film musical “Tano da morire” di Roberta Torre, co-conduttore del Dopofestival nel 1998, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli e un concerto al Teatro Real San Carlo per omaggiare Sergio Bruni. Oggi un nuovo tassello, forse quello più emozionante e significativo, sia aggiunge alla sua carriera, il concerto-evento “I Miei Meravigliosi Anni ’80…e non solo!”.