“La musica è pericolosa come lo sono le cose belle quando hanno a che fare con le emozioni forti, come negli amori adolescenziali”
Ieri sera Piazza del Plebiscito ha accolto con un’ovazione il Maestro Nicola Piovani per il concerto La musica è pericolosa che prende il titolo dal suo libro omonimo pubblicato nel 2014 da Rizzoli e che richiama le parole pronunciate da Federico Fellini che disse: “La musica è pericolosa come lo sono le cose belle quando hanno a che fare con le emozioni forti, come negli amori adolescenziali”.
Nicola Piovani ha molte affinità elettive con il capoluogo campano. La sua amicizia con Eduardo e Luca De Filippo, con Lello Arena Direttore Artistico della Rassegna Restate a Napoli a Napoli che ha organizzato il concerto e con il quale insieme al compianto Vincenzo Cerami ha fondato La Compagnia della Luna, il suo omaggio musicale alla nascita della Sirena Partenope, l’aver composto l’opera Padre Cicogna su un testo del 1969 del grande drammaturgo napoletano, rappresentano prove tangibili del suo attaccamento alla città.
Accompagnato dai suoi fedeli musicisti Nicola Piovani ha iniziato il concerto con le musiche dei film di Federico Fellini Intervista e Ginger e Fred per proseguire con quelle de Il Marchese del grillo di Mario Monicelli. Poi, con grande maestria ha raccontato il mito delle sirene, metà donne e metà uccelli che con il loro canto ammaliavano i pescatori spingendoli al suicidio, mito che gli ha ispirato il brano Partenope dove le note struggenti del pianoforte, i suoni cupi e sincopati degli archi si sono sposati con la malinconia del sax tenore.
Il concerto è proseguito alternando aneddoti e musica per arrivare alla magistrale esecuzione di Caminito cantata da Marcello Mastroianni sul set del film argentino del 1993 De eso no se habla.
Il ripetersi delle note re-mi-fa delle campane del convento delle suore di Ivrea è stato fonte di ispirazione per il brano censurato Il bombarolo di Fabrizio De Andrè.
E poi un omaggio ad Eduardo con ‘Uocchie c’arraggiunate che tutto il pubblico ha cantato accompagnato dalle sole note del pianoforte.
E infine l’incontro con Roberto Benigni e il suo modo, unico, di fare cinema. Egli chiese a Piovani una canzone semplice, orecchiabile in chiusura di uno spettacolo comico. Ed ecco Quanto t’ho amato e abbiamo scoperto che gli ultimi versi sono proprio di Nicola Piovani: “In amor le parole non contano, conta la musica…” E ancora la marcetta che precede le apparizioni in palcoscenico del comico toscano e per finire, attesi da tutti: La vita è bella e Buongiorno Principessa.
Nicola Piovani ed i suoi straordinari musicisti hanno eseguito questi due brani finali con delicatezza e maestria che ha portato il pubblico ad alzarsi in piedi e tributare un’ennesima ovazione ad un compositore che sa toccare, come pochi, anima e cuore.
La folla a poco a poco ha lasciato a malincuore Piazza del Plebiscito. Il cielo intero ha assorbito l’energia della musica. La Luna è comparsa tra le nuvole in questa afosa serata estiva.
Ci piace credere che la Sirena Partenope, adagiata sugli scogli di Castel dell’Ovo abbia sorriso mentre si tuffava tra le onde increspate del per nascondersi agli occhi dei curiosi.