Che forza la musica “resistente”; quella conosciuta, amata, studiata e suonata da quei musicisti che propongono una resistenza culturale che parte dal basso. Questo tipo di musica non conosce confini geografici, è contro tutte le forme di razzismo e fascismo, si interessa alle politiche ambientali.
Parte con la presentazione fatta all’interno della “Mostra rock”, quest’anno dedicata a Pino Daniele che è stato uno degli ambasciatori della musica napoletana nel mondo, la prima edizione del “Newroz” festival; un nome che a coloro che non mettono il naso fuori dal nostro paese risulta solo una sequenza di lettere senza senso e difficili da pronunciare. Il senso invece è profondo: si tratta del Capodanno curdo, una giornata di rivendicazione dell’orgoglio di un popolo che da decenni combatte per ottenere autonomia politica e indipendenza culturale.
C’è da imparare da coloro che resistono in nome delle prorie origini, della propria cultura. Dobbiamo imparare dal loro coraggio. Ci credono i 99 Posse che dirigono artisticamente il festival e vi partecipano anche con dei dj’s set.
“Abbiamo voluto dare vita a questo festival musicale – ha dichiarato Massimo Jovine dei 99 Posse –per dare spazio alle energie musicali giovani che nella nostra città abbondano e non trovano spazio. Al loro fianco si esibirenno grandi nomi della musica nazionale ed internazionale. Non abbiamo ricevuto nessun aiuto dalle istituzioni, ma con esse vogliamo dialogare per creare un gemellaggio tra Napoli e la città di Kobane. Questa città è un esempio di resistenza incredibile e siamo onorati del fatto che una delegazione istituzionale dei cantoni autogovernati del Rojava sarà con noi domenica 28 giugno”.
Questo festival, che si terrà il 25 gugno a Mezzocannone occupato e poi dal 26 al 28 giugno alla mostra d’Oltremare – Area Soundgarden, vedrà la partecipazione di artisti come James Senese e Napoli Centrale (domenica 28 giugno), Mama Marjas (il 27 giugno), Sir David Rodigan, uno dei più acclamti dj al mondo conosciuto per le sue selezioni di musica reggae e dancehall, impegnato in un incredibile dj set il 27 giugno. Ed ancora ci saranno Lo Stato sociale (25 giugno), Valerio Jovine (27 giugno), che nella sua esibizione proporrà molti brani del nuovo album senza dimenticare pezzi del suo noto repertorio, The Gentlemen’s Agreement (28 giugno), Retina.it, Dope One.
Si comincia il 25 giugno con i dj’s set di Zulù, JRM, Teppa Bros e Bancarella del Terrone.
La musica unisce in nome di un orgoglio di appartenenza, Napoli capitale europea e mondiale della musica merita i suoi spazi, le sue opportunità di mostrare il carattere resistente e accogliente che rifiuta qualsiasi forma di razzismo.
Un festival aperto a tutti, tranne a quelli che hanno fatto del fascismo e del respingimento ad oltranza la loro bandiera. “Al “Newroz” – dice uno degli organizzatori del Festival Egidio Giordano– possono partecipare tutti tranne Matteo Salvini proprio per le sue idee razziste e fasciste. Abbiamo creato uno spazio per i dibattiti: saranno quattro e tutti di fondamentale importanza”. Il 25 giugno alle 19.00 a “Mezzocannone occupato” si discute su “Offensive culturali nella metropoli della crisi”, il 26 alla Mostra d’Oltremare Maurizio De Giovanni, Rosario Dello Jacovo, Enzo Esposito e Fabio Gargano daranno vita al dibattito “Raccontare Napoli con le mani per terra”. Si farà il punto sulle devastazioni ambientali sabato 27 alle 19 sempre alla Mostra e si chiude domanica 28 alle 19.00 con l’incontro con la delegazione ufficiale del Rojava.
Parte con la presentazione fatta all’interno della “mostra rock”, quest’anno dedicata a Pino Daniele che è stato uno degli ambasciatori della musica napoeltana nel mondo, la prima edizione del “Newroz” festival; un nome che a coloro che non mettono il naso fuori dal nostro paese risulta solo una sequenza di lettere senza senso e difficili da pronunciare. Il senso invece è profondo: si tratta del Capodanno curdo, una giornata di rivendicazione dell’orgoglio di un popolo che da decenni combatte per ottenere autonomia politica e indipendenza culturale.
C’è da imparare da coloro che resistono in nome delle prorie origini, della propria cultura. Dobbiamo imparare dal loro coraggio. Ci credono i 99 Posse che dirigono artisticamente il festival e vi partecipano anche con dei dj’s set.
“Abbiamo voluto dare vita a questo festival musicale – ha dichiarato Massimo Jovine dei 99 posse –per dare spazio alle energie musicali giovani che nella nostra città abbondano e non trovano spazio. Al loro fianco si esibirenno grandi nomi della musica nazionale ed internazionale. Non abbiamo ricevuto nessun aiuto dalle istituzioni, ma con esse vogliamo dialogare per creare un gemellaggio tra Napoli e la città di Kobane. Questa città è un esempio di resistenza incredibile e siamo onorati del fatto che una delegazione istituzionale dei cantoni autogovernati del Rojava sarà con noi domenica 28 giugno”.
Questo festival, che si terrà il 25 gugno a Mezzocannone occupato e poi dal 26 al 28 giugno alla mostra d’Oltremare – Area Soundgarden, vedrà la partecipazione di artisti come James Senese e Napoli Central (domenica 28 giugno), Mama Marjas (il 27 giugno), Sir David Rodigan, uno dei più acclamti dj al mondo conosciuto per le sue selezioni di musica reggae e dancehall, impegnato in un incredibile dj set il 27 giugno. Ed ancora ci saranno Lo Stato sociale (25 giugno), Valerio Jovine (27 giugno), che nella sua esibizione proporrà molti brani del nuovo album senza dimenticare pezzi del suo noto repertorio, The Gentlemen’s Agreement (28 giugno), Retina.it, Dope One.
Si comincia il 25 giugno con i dj’s set di Zulù, JRM, Teppa Bros e Bancarella del Terrone.
La musica unisce in nome di un orgoglio di appartenenza, Napoli capitale europea e mondiale della musica merita i suoi spazi, le sue opportunità di mostrare il carattere resistente e accogliente che rifiuta qualsiasi forma di razzismo.
Un festival aperto a tutti, tranne a quelli che hanno fatto del fascismo e del respingimento ad oltranza la loro bandiera. “Al “Newroz” – dice uno degli organizattori del Fesival Egidio Giordano- possono partecipare tutti tranne Matteo Salvini proprio per le sue idee razziste e fasciste. Abbiamo creato uno spazio per i dibattiti: saranno quattro e tutti di fondamentale importanza”. Il 25 giugno alle 19.00 a “Mezzocannone occupato” si discute su “Offensive culturali nella metropoli della crisi”, il 26 alla Mostra d’Oltremare Maurizio De giovanni, Rosario Dello Jacovo, Enzo Esposito e Fabio Gargano daranno vita al dibattito “ Raccontare Napoli con le mani per terra”. Si farà il punto sulle devastazioni ambientali sabato 27 alle 19 sempre alla Mostra e si chiude domanica 28 alle 19.00 con l’incontro con la delegazione ufficiale del Rojava.