Si intitola “LEI contro LEI” il nuovo album dei Newdress, il gruppo elettro-wave bresciano. Un concept album per delineare il ritratto di alcune donne che si sono distinte per il loro coraggio, per l’impegno politico o per la propria crudeltà. Vengono citate la serial killer Leonarda Cianciulli, le due mogli di Adamo, Lilith ed Eva, la partigiana Joyce Lussu, Amelia Earhart, la prima donna a volare sull’Oceano Atlantico a bordo di un Fokker F.VII nel 1928, l’attrice Marilyn Monroe, la senatrice Elizabeth Warren sostenitrice del movimento LGBT americano, e Greta Thunberg l’adolescente svedese icona del movimento Fridays For Future. L’album “LEI contro LEI”, disponibile in tutti gli store digitali, pubblicato dall’etichetta Discipline di Garbo e Luca Urbani, con la distribuzione di Believe Digital, attinge dalle sonorità della new wave britannica e dell’elettronica anni 80. Il disco contiene dieci brani ed è stato realizzato in collaborazione con alcuni grandi nomi della musica italiana: Antonio Aiazzi dei Litfiba, Diego Galeri e Stefano Brandoni. La band Newdress è formata da: i fondatori Stefano Marzoli (alla voce e ai sintetizzatori e alle programmazioni elettroniche) e Jordan Vianello (alla batteria, alle programmazioni elettroniche ed autore dei testi), Andrea Zagna (al basso) e Matteo Frigoli (alla chitarra).
In occasione dell’uscita del disco abbiamo intervistato l’autore dei testi Jordan Vianello:
Come nasce l’idea di contrapporre nel vostro disco Lei contro lei alcune donne “positive” e “negative” che hanno lasciato e lasceranno un’impronta importante nella storia?
«Scrivere canzoni non banali è cosa difficile e per farlo ho necessariamente bisogno di un input che mi aiuti nella fase creativa, quindi, cerco sempre un filo conduttore che poi diventa il tema del concept. In quest’epoca moderna dove ancora spesso e volentieri la donna è bistrattata, sottomessa, derisa sotto molto aspetti, ho deciso di celebrarla andando controcorrente, da qui nasce la scelta di focalizzarmi per questo disco sul mondo femminile, narrando le gesta di alcune delle donne più significative della storia; il tutto senza escludere un confronto narrativo con le moderne vocazioni del gentil sesso. Ho comunque scelto di parlare di donne “positive” o “negative” quindi non necessariamente di buoni esempi da seguire, così come nella vita di tutti i giorni abbiamo a che fare con donne “buone” o “cattive”».
Il brano Joyce tributa Joyce Lussu, partigiana e scrittrice, protagonista della lotta antifascista. Quali pregi di Joyce dovrebbero ereditare le donne del 2000?
«In questi giorni bui e tristi dove la cronaca riporta di una Liliana Segre senatrice a vita costretta alla scorta armata, vorremmo che le donne di oggi avessero il coraggio e la forza di Joyce, la sua tenacia e la sua caparbietà, la voglia di lottare che l’ha portata a divenire paladina dell’antifascismo in Italia e nel mondo».
Nel brano L’alieno e la bambina, un alieno tornato sulla terra dopo duemila anni, amareggiato dalla visione di un pianeta martoriato dall’uomo, esorta la popolazione mondiale a seguire l’appello ambientalista di Greta Thunberg per salvare il pianeta. Ma chi è il personaggio raffigurato dall’alieno?
«L’alieno rappresenta la coscienza di ognuno di noi, la consapevolezza di avvertire, comprendere e valutare i fatti che si verificano nella nostra esperienza individuale riguardo ad un tema così vasto e difficile da affrontare, di certo è più facile fregarsene e ignorare il tutto “guardarlo da fuori” ma così facendo rischiamo grosso e rischiamo tutti».
Il pezzo che dà il titolo al disco Lei contro Lei pone a confronto le due mogli di Adamo Lilith, la prima ed Eva. Due donne, due madri ma anche due anime che sono completamente opposte?
«Nel titolo, sulla copertina e nella title track parliamo di Lilith e Eva. Il primordiale scontro fra donne, le due mogli di Adamo, l’una spavalda e rivoluzionaria l’altra remissiva e sottomessa. Chi vincerà? Quali donne moderne si rispecchiano in Lilith e quali in Eva? Madri, mogli, figlie, un legame forte le accomuna e le tiene unite nelle gioie e nei dolori ma per fortuna ognuna di esse ha sempre in borsa un fiero sorriso da mostrare anche nei momenti peggiori».
Vacanza dark è una canzone che rivive in modo ironico la vacanza di un personaggio dal quale avete attinto musicalmente. Chi ha ispirato la vostra musica?
«In questo brano abbiamo utilizzato l’ironia per descrivere un ambiente che spesso è forse troppo “seriale”, “iconico” cioè il “giro” goth wave che spesso frequentiamo. Abbiamo cercato di creare “la canzone dell’estate” per tutte quelle persone che non amano il luogo comune dell’estate ma ci devono comunque convivere, quando la ascolto ci sento l’ironia dei Bluvertigo, in generale la nostra musica prende spunto dalla new wave/elettro wave britannica (Depeche Mode/NewOrder/Ultravox/SimpleMinds/ecc.) ma con l’impronta tipica italiana per i testi e le melodie quindi Garbo, LaSintesi, Bluvertigo, Soerba, tra le cose migliori che la musica italiana abbia prodotto insieme a band fondamentali quali Litfiba e Diaframma».
Come è nata la scelta del nome “Newdress”?
«Il nome è preso in prestito dalla traccia 11 dell’album Black Celebration dei Depeche-Mode, un disco fondamentale per la storia dei Depeche e che ci ha influenzato molto, musicalmente e nell’estetica, inoltre descrive bene il nostro intento di rivisitare in chiave moderna la new wave Britannica degli anni 80, darle un nuovo vestito».
Tra le diverse collaborazioni, quale è stata quella che ha vi ha segnato di più?
«Da un punto di vista emotivo quella con Andy dei Bluvertigo in studio e con Omar Pedrini per i live, cantare con lui un brano storico dei Timoria davanti ad un Live Club sold out è un’esperienza unica, il sax di Andy su un nostro brano e il modo in cui è stato registrato ci ha fatto capire che se alcuni artisti sono arrivati c’è un motivo, la sensibilità e la professionalità viene fuori subito. Con Lele Battista è stata una bella collaborazione concretizzata in amicizia, è un artista unico e un ottimo tecnico, ci ha aiutato molto a crescere nella scrittura e nel modo di creare, le collaborazioni sono importanti, anche solo scambi di opinioni come spesso accade con Luca Urbani sempre pronto a mettere la sua esperienza a disposizione. Non possiamo fare a meno di raccontare anche la trasferta che ci ha portato a Prato al Dpot Recording Arts, lo studio dove insieme ad Antonio Aiazzi abbiamo plasmato la nostra “Joyce”, per noi che siamo cresciuti a pane e Litfiba è stata una giornata memorabile e ricca di soddisfazioni. Insomma citarne una per tutte è quasi impossibile, sono state tutte troppo significative per noi e per la nostra crescita artistica».