Peregrinos nel Complesso Museale dell’Augustissima Arciconfraternita dei Pellegrini in Pignasecca a Napoli a cura di Nartea.
A volte le meraviglie risiedono molto vicine a noi eppure ci passiamo accanto senza notarle. Per fortuna esistono associazioni culturali come Nartea che decidono di offrire al pubblico la frizione di posti poco noti eppure unici. Nella visita teatralizzata dal titolo Peregrinos, proposta nel fine settimana, il pubblico ha scoperto Complesso Museale dell’Augustissima Arciconfraternita dei Pellegrini in Pignasecca a Napoli.
La visita ha inizio nella chiesa di S. Maria Materdomini sita in piazzatta Fabrizio Pignatelli;
fu proprio il nobile napoletano a volere far erigere fuori Porta Reale una chiesa, destinata all’accoglienza dei pellegrini, portata a termine nel 1574 in stile classico che conserva il disegno originale della facciata in piperno, semplice e ben definita nello spazio.
Le opere d’arte in essa raccolte come la Madonna con Bambino, capolavoro di Francesco Laurana, e il monumento funebre di Fabrizio Pignatelli opera di valgono la visita già da sole, ma è solo il preambolo ad un viaggio nella storia.
Merito di Febo Quercia che ha scritto dei monologhi molto incisivi che spiegano la storia dei luoghi e lo scopo della Arciconfraternita dei Pellegrini.
La visita continua in Terrasanta luogo di grandissima suggestione che si sviluppa in due ambienti: uno più ampio, a pianta ottagonale, che corrisponde perfettamente al coro soprastante, e il secondo rettangolare. Nicchie verticali nei muri pieni ospitano resti mortali ben conservati.
La visita termina nella chiesa della SS. Trinità, opera di Carlo Vanvitelli terminata nel 1798 in rigoroso stile neoclassico, ricca di dipinti di autori del calibro di Andrea Vaccaro, sculture e affreschi e con il coro realizzato prima della chiesa su progetto di Giovan Antonio Medrano, e fu completato da Giuseppe Astarita.
E’ qui che Raffaele Ausiello delizia i visitatori con un monologo in cui si sofferma sul senso dell’essere pellegrino, davvero un pezzo di bravura dell’attore supportato dall’ottima scrittura di Quercia e dalla bellezza e maestosità del luogo.
E’ Matteo Borriello, che collabora anche alla ricerca dei materiali che poi confluiscono nei testi proposti, ad accompagnare il pubblico e lo fa con bravura e garbo, così come Peppe Romano che veste i panni di un confratello dell’Arciconfraternita e Valeria Frallicciardi splendida popolana.
Al termine della visita si ha l’impressione di avere imparato tanto e, soprattutto, in modo semplice e diretto.
Merito di Nartea che confeziona sempre visite teatralizzate e spettacoli di qualità e mai banali.