Sarà lanciata nel 2020 una sonda che cercherà di modificare l’orbita dell’asteroide binario “Didymos”. La missione ideata dagli scienziati dell’Agenzia spaziale europea (Esa), battezzata “Asteroid Impact Mission” (Aim), svelerà interessanti segreti sugli asteroidi, quei piccoli mondi che si avvicinano pericolosamente alla nostra bella Terra. Missione che è anche parte di una più ampia spedizione chiamata “Asteroid Impact & Deflection Assessment” (Aida), realizzata dalla Esa in collaborazione con la Nasa, la Johns Hopkins University, all’Observatoire de la Cote d’Azur e dalla Dlr, l’agenzia aerospaziale tedesca. Scopo principale di questa “doppia spedizione” provare a deviare la traiettoria dell’asteroide “Didymos” sulla sua orbita. Nella speranza di creare un prezioso precedete nell’ipotesi che in futuro possa servire per allontanare un corpo celeste destinato a precipitare sulla Terra.
La spedizione europea partirà nel 2020 a bordo di un vettore Soyuz dalla Guyana francese raggiungendo Didymos nel 2022. La missione della Nasa, invece, prevede l’invio della sonda Dart (Double Asteroid Redirection Test): meta delle due sonde è dunque questo particolare asteroide detto “binario” perché formato da due corpi: uno maggiore di 800 metri di diametro ed uno minore di 170 metri che compie un giro intorno al corpo maggiore in 11,9 ore. I due sono separati da una distanza di 1,2 chilometri.
La missione prevede l’invio della sonda Dart, pesante 300 chilogrammi circa, che andrà ad impattare sul corpo minore producendo una variazione della sua velocità di 0,4 millimetri al secondo (quanto basta per provocare un cambiamento nelle orbite dei due oggetti). Il piccolo corpo ha una velocità orbitale intorno al maggiore di 17 centimetri al secondo mentre insieme viaggiano intorno al Sole alla velocità di 23 chilometri al secondo. Compito della sonda europea Aim sarà invece quello di misurare le variazioni nel comportamento del piccolo corpo in funzione di una futura missione di salvezza anti-asteroide.