A meno di due anni di distanza dall’exploit di Sanremo con Fatti Avanti Amore, Nek torna sul mercato discografico italiano con un nuovo album, Unici, che è un evento per la discografiadi casa nostra. In primis perché il cantautore di Sassuolo, a torto ritenuto uno dei “nuovi” del pop italiano, compie 25 anni di carriera e li festeggia con un disco di inediti. E poi perché per la Warner Music Italy costituisce un prodotto di lancio premium: nel senso che il tour partirà a maggio prossimo (assicurando al disco già vita lunga) e a gennaio partirà la promo per la versione spagnola del disco che si chiamerà Unicos. La popstar emiliana dice di non pensare al momento a un altro festival «anche se Carlo Conti mi ha invitato e io se ci vado, forse lo farò da autore».
Sentite cosa ci ha detto alla presentazione milanese dell’album che esce il 14 ottobre, prima di partire per un tour nei negozi di dischi che lo avvicinerà al suo pubblico di tutta Italia.
LE CANZONI: «Ognuno di noi è unico e puà migliorare giorno dopo giorno. È questo quello che voglio dire con Unici. Ed è anche il legame con la canzone successiva, Differente che è una canzone di tutt’altro tono. Ho realizzato con il produttore Luca Chiaravalli un disco che possa suonare moderno ed elettronico senza tradire quello che mi interessa di più, cioè la musica suonata. Sono affascinato dal pop internazionale e sono come un bambino quando scopro sonorità nuove, che non ho mai provato. Questo è l’album della scoperta e della sorpresa. Voglio sorprendere l’ascoltatore».
LE COLLABORAZIONI: «Avevo sentito la poesia di Erri De Luca, Valore e me ne sono innamorato. Un giorno avrei voluta musicarla, ma poi ne è uscito un pezzo, Questo So Di Me, che prende ispirazione da quello scritto e racconta l’amore a modo mio, come lo vedo io. Non è una collaborazione, è più una condivisione».
«Poi c’è J Ax che mi ha aiutato a scrivere un pezzo ispirato alle teorie di Freud. Insieme diciamo: Freud, per te quelle erano teorie ma non è possibile che l’amore abbia un manuale d’istruzione. E quindi sono uno fuori dagli schemi come lui poteva portarmi su questa strada. J Ax è stato compagno d’avventura ad Amici e scherzavamo sempre sulle domande di Freud. Quindi ne abbiamo fatto una canzone con il suo nome».
«La Mia Terra è invece la storia di un ragazzo che è partito da Sassuolo per diventare cantante. Ma sono ancora io, oggi, padre, a 44 anni, felice di avere il paese come punto di riferimento. Ovviamente ora ho un appoggio a Milano, che è la mia casa di lavoro, ci vengo per starci anche con la famiglia. Sembrava di entrare in azienda quando in hotel mi vedevano e dicevano: benvenuto signor Neviani. Eppure, torno sempre a casa volentieri, anzi non potrei proprio vivere stabilmente in città».
LA FIGLIA: «Mia figlia ora ha sei anni e mi ha chiesto di recente di fare lezioni di piano. Chissà, magari fra 20 anni diventerà lei la mia tastierista. La uso come guardia del corpo quando alla fine dei concerti saluto il pubblico. Lei si diverte a vedere il chiasso e le foto ma poi a un certo punto mi dice di fermarmi, vieni da me, urla. Ovviamente sono imperfetto come padre, come tutti, credo. Ma la musica ci unisce. Ascolta solo le cose mie. Anzi, le assimila nella gestazione, mi chiede come cambiano le canzoni da quando le scrivo a quando le incido».